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Malattie da deterioramento cognitivo: "Sosteniamo i pazienti e le famiglie"

Appuntamento a Villa Lattanzi con l’organizzazione dell’associazione ’Grande anima’ .

Malattie da deterioramento cognitivo: "Sosteniamo i pazienti e le famiglie"

Ci sono malattie che si portano via pensieri e ricordi, la personalità e le parole. Malattie che portano al deterioramento cognitivo e spengono le giornate, di chi sta male e di chi gli sta vicino. Se ne parlerà sabato a Villa Lattanzi, nel corso di una giornata importante, che racconta di scelte etiche e di scelte d’amore, per chi si prende cura delle persone affette da deterioramento cognitivo. L’organizzazione è dell’associazione ’Grande anima’ di Montegiorgio, insieme con l’associazione italiana malattia fronto temporale, l’unica associazione italiana che si occupa di questo tipo di deterioramento cognitivo, come spiega la presidente Silvana Morson: "La nostra associazione è nata per bisogno, prima il mio personale, quando mio marito si è ammalato, e poi per tutti quelli che si trovano di fronte a questo tipo di situazione che non ha cure. Io avevo 53 anni, l’associazione è nata per far conoscere la patologia e cominciare a parlarne, il lutto per noi comincia già dalla diagnosi e dura moltissimo, l’elaborazione è difficilissima. Cerchiamo di sostenere i familiari in questo percorso e abbiamo tante persone che ci chiamano. Per mio marito ci sono stati tre anni prima di morire, un tempo durissimo". Valerio Palmieri è invece il presidente dell’associazione Grande anima, nata 5 anni fa dopo la scomparsa di un medico che sapeva prendersi cura delle persone: "Era mia moglie Rosy Medri, era molto attenta alla medicina olistica. Abbiamo scritto un libro, Sette parole per una grande anima, per dire di coraggio, gratitudine, onestà, le parole di Rosy, con testimonianze di persone che l’avevano conosciuta". Anche Laura Stopponi ha vissuto un lutto così, con la perdita del marito, e spiega la differenza tra Alzheimer, che comincia ad avere cure, e le malattie fronto temporale di cui non si sa come arginare la degenerazione: "Questo tipo di malattia ha insorgenza precoce e ha variante comportamentale, non eclatante ma blocca le capacità di normali attività della vita, creando rischi enormi nella gestione del quotidiano, o afasica, con un, cambiamento del quale non si comprende l’origine. Non ci si muore, come non si muore di Alzheimer, si muore perché il cervello comincia a mollare, si arriva ad allettarsi, tutto si ferma, compresa la deglutizione. Grande anima parla di resilienza, di strumenti di resilienza". L’appuntamento di sabato si apre alle 9,30, ci saranno testimonianze e riflessioni, medici a confronto, poi la visione del film ‘La folle vita’, prima delle conclusioni. Per prenotarsi 333 7038969.

Angelica Malvatani