Maltrattamenti e violenze sulla ex ragazza

Di queste accuse deve rispondere un ragazzo di 28 anni del fermano: in aula mamma e sorella dell’imputato lo hanno difeso

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Per oltre un anno le aveva reso la vita impossibile. Violenze psicologiche e sessuali, maltrattamenti, percosse, fino ad arrivare ad ignorare completamente i suoi obblighi verso la sua compagna e la sua figlioletta. Era questa l’inquietante situazione in cui vivevano da tempo una ragazza del Fermano totalmente sottomessa alle angherie del suo convivente, e la loro bambina oggi di 5 anni. Per questo motivo un ragazzo di 28 anni difeso dall’avvocato Anna Indiveri, è comparso davanti al Collegio penale di Fermo per rispondere dei reati di maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale e mancato mantenimento. Ieri è stato il giorno della mamma e della sorella dell’imputato che, in aula, hanno riferito come nel periodo in cui la coppia era tornata a vivere sotto lo stesso tetto la situazione fosse serena. Poi a luglio c’erano state alcune discussioni, ma il giovane, sempre secondo il racconto dei familiari, non avrebbe mai messo le mani addosso alla sua compagna, non avrebbe mai visto la ragazza piangere né si sarebbe mai lamentata di essere stata segregata in casa dall’imputato. La sorella del ragazzo ha riferito anche di una domenica del giugno 2019 in cui tuttala famiglia si era recata a Fiabilandia e la presunta vittima era serena e felice. Al termine dell’udienza i giudici hanno aggiornato il processo al 30 novembre per ascoltare i testimoni della pubblica accusa e i due mancanti della difesa.

Le manette per il giovane erano scattate nel settembre del 2019, quando la polizia aveva eseguito un mandato di custodia cautelare agli arresti domiciliari. Dal 2018 a quel giorno era stata una continua persecuzione quella messa in atto dal compagno della ragazza: a casa, sul posto di lavoro, per strada, impedendole di avere una qualsiasi relazione sociale, con furiosi litigi, picchiandola solo per il fatto di essere uscita da casa per comprare le sigarette e costringendola con ricatti psicologici e con la forza ad avere rapporti sessuali. Il tutto motivato da una gelosia ossessiva. Poi ad agosto 2019, dopo l’ennesimo pestaggio, la ragazza aveva trovato il coraggio di rivolgersi agli uomini della questura di Fermo che, trovando riscontri esterni, erano intervenuti immediatamente con le azioni di tutela, applicando il protocollo operativo di contrasto alla violenza domestica. Infine, l’esecuzione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti del 28enne. Ora saranno i giudici del Collegio penale a stabilire se e quanto sia stato colpevole quel giovane descritto come un aguzzino.

Fabio Castori