Maurizi e il post La minoranza chiede la sfiducia

Alessandrini, Romanelli e Galllucci depositano una mozione: "Va tutelata la reputazione dell’ente"

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Sono passati oltre 10 giorni dalla pubblicazione del post legato a un appalto sulla pagina Facebook dell’assessore Paolo Maurizi che tanto scalpore ha suscitato, e il caso continua a fare discutere "perché ci sono tanti elementi che vanno chiariti e perché non si può mettere a tacere una questione di tale gravità anche in termini di immagine per l’ente", afferma Fabiano Alessandrini che con i consiglieri Mirco Romanelli e Roberto Gallucci ha depositato una mozione e in cui si impegna il sindaco Alessio Pignotti a sfiduciare l’assessore. Ad oggi, a parte le comunicazioni di Pignotti sulla regolarità dell’appalto del verde di cui si parlava nel post, nulla è stato detto e deciso su Maurizi che, dal canto suo, non ha mai proferito parola sulla vicenda. Una presa di posizione, però, gli è stata chiesta, a quanto risulta con toni ultimativi (entro questa settimana che sta volgendo al termine) da sindaco, colleghi di maggioranza e di giunta perché la questione di imbarazzi ne ha creati parecchi. A metterci il carico ci ha pensato il Pd (sollecitato dalla coalizione Noi) chiedendo un consiglio comunale sulla questione e presentando la mozione per la sfiducia.

"La spiegazione fornita da Pignotti è risibile – argomenta Alessandrini –. Ha chiesto chiarimenti agli uffici che hanno spiegato che gli appalti erano regolari. E vorrei vedere che avessero detto il contrario. Non è stato sentito un soggetto terzo e garante. Ma se tutto è regolare, i riferimenti di Maurizi a passaggi legati a quegli incarichi sono lesivi dell’operato di uffici, aziende e dell’ente stesso, soggetti che, in assenza di giustificazioni dell’assessore, dovranno tutelarsi. Non si può far passare nella cittadinanza un dubbio sul modus operandi del Comune".

Per Alessandrini è criticabile la gestione della vicenda da parte dell’assessore "che tira in ballo un fantomatico hacker ma non risulta abbia sporto denuncia, non dichiara nulla, si nasconde dietro scuse poco credibili agendo, ed è ciò che è più grave, con poca trasparenza". Nella mozione si chiede di conoscere le modalità delle verifiche condotte presso gli uffici comunali; il chiarimento avuto dal sindaco con l’assessore e i motivi di quelle dichiarazioni e la revoca di Maurizi "per tutelare la reputazione dell’ente". Lunedì si riuniscono i capigruppo per fissare il consiglio, sempre che nel frattempo non intervengano fatti nuovi e dirimenti che gettino nuova luce sulla poco edificante vicenda.

Marisa Colibazzi