Maxi rissa sul lungomare In 13 finiscono nei guai

I carabinieri di Porto San Giorgio hanno identificato e denunciato i responsabili

Nella primavera scorsa si erano resi protagonisti di una maxi rissa multietnica con feriti. A distanza di poco più di tre mesi i carabinieri di Porto San Giorgio, dopo una certosina indagine, li hanno identificati e denunciati. Nei guai sono finite ben tredici persone, sia italiani che extracomunitari, tra i quali anche alcune ragazze. Tutti dovranno rispendere dei reati di rissa e lesioni personali in concorso. I fatti risalgono alla notte dello scorso 24 aprile quando un nutrito gruppo di soggetti, di età compresa tra i 18 ed i 40 anni, di diversa provenienza – c’erano italiani, sudamericani, albanesi e marocchini – dopo aver trascorso una serata di eccessi, in preda ai fumi dell’alcool, avevano dato vita a una maxi zuffa che si si era scatenata sul lungomare Gramsci, probabilmente per uno scambio di commenti poco gradito o un’occhiata troppo insistente nei confronti di una delle ragazze del gruppo.

All’arrivo delle pattuglie delle forze dell’ordine c’era stato il fuggi fuggi generale. A terra era rimasto uno dei giovani coinvolti nella rissa, che era stato soccorso e portato in ospedale dove i medici lo avevano refertato con una prognosi di trenta giorni per una frattura orbitaria parzialmente scomposta. Il ferito aveva poi formalizzato la denuncia ai carabinieri di Fermo, che avevano attivato subito le indagini. I militari della stazione sangiorgese avevano raccolto diverse testimonianze e alla fine erano riusciti a identificare tredici partecipanti alla rissa che sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Fermo.

Sono ancora in corso invece le indagini sulla maxi rissa che si è consumata sempre sul lungomare Gramsci l’altro ieri notte e che ha visto coinvolti una ventina di giovani del posto e della provincia di Roma. I carabinieri hanno acquisito le immagini della videosorveglianza comunale e privata, identificando già una decina di persone. Si stringe dunque il cerchio intorno alle persone che la notte tra sabato e domenica hanno seminato il panico in centro.

Fabio Castori