ALESSIO CARASSAI
Cronaca

’Medicina. Amandola’, ora ci siamo

Già dopo l’inaugurazione del nuovo ospedale dei Sibillini di Amandola intitolato al ‘Beato Antonio’, avvenuta lo scorso 14 dicembre, le...

Già dopo l’inaugurazione del nuovo ospedale dei Sibillini di Amandola intitolato al ‘Beato Antonio’, avvenuta lo scorso 14 dicembre, le...

Già dopo l’inaugurazione del nuovo ospedale dei Sibillini di Amandola intitolato al ‘Beato Antonio’, avvenuta lo scorso 14 dicembre, le...

Già dopo l’inaugurazione del nuovo ospedale dei Sibillini di Amandola intitolato al ‘Beato Antonio’, avvenuta lo scorso 14 dicembre, le istituzioni locali e soprattutto la popolazione invocarono a gran voce il rientro del reparto di ‘Medicina Amandola’ nella città montana. Sembra che la lunga attesa sia conclusa, manca solo l’annuncio ma sembra ormai certo che il 3 giugno il reparto di ‘Medicina Amandola’ tornerà in servizio attivo presso il nuovo ospedale dei Sibillini. Il reperto per motivi logistici era stato trasferito all’ospedale di Murri di Fermo, ciò in seguito all’inagibilità del vecchio ospedale Vittorio Emanuele II danneggiato dal sisma nel 2016. Nel corso dei mesi però tutti i pazienti ricoverati per varie necessità nel reparto di ‘Medicina Amandola’, hanno evidenziato non solo la qualità del servizio, ma la grande umanità che infermieri e medici hanno sempre dimostrato, rendendo il ritorno nell’area montana ancora più atteso e sollecitato. Nel corso delle ultime settimane però sono arrivati diversi segnali che facevano presagire la notizia: la nomina da parte dell’Ast di Fermo di nuovi medici e personali infermieristico, a questo si è aggiunto negli ultimi giorni anche un certo movimento nelle sale dell’ospedale montano per la sistemazione di arredi e macchinari. La notizia che ha iniziato a circolare fra la popolazione, ha suscitato grande fermento per più di un motivo: come annunciato dalla stessa Ast di Fermo l’ospedale di Amandola nel giro di pochi mesi ha registrato numeri di record per numero di prestazioni ambulatoriali e controlli effettuati; il ritorno del servizio rivolto a questa parte di territorio avvicinerà i pazienti ricoverati alle famiglie; aiuterà a creare ulteriore indotto per la zona, ma soprattutto garantirà un servizio importante.

Alessio Carassai