Medicine e materiali spariti al Pronto soccorso di Fermo

Infermiera indagata per peculato: avrebbe trafugato grossi quantitativi per poi utilizzarli all’esterno nell’attività privata. Blitz dei Nas in via Zeppilli

Il pronto soccorso di Fermo

Il pronto soccorso di Fermo

Fermo, 14 aprile 2022 - Avrebbe trafugato grossi quantitativi di medicinali e di materiale in uso all’ospedale, per poi utilizzarli nelle attività private che svolgeva all’esterno. Per questo motivo un’infermiera in servizio al Pronto soccorso del Murri è finita nel mirino dei carabinieri del Nas che, coordinati dalla Procura, stanno scavando su un caso piuttosto delicato che per ora vede coinvolta soltanto l’impiegata nelle funzioni di paramedico al Pronto soccorso di Fermo.

L’infermiera è indagata per peculato, ovvero per essersi appropriata indebitamente e distratto materiale per il proprio profitto nella qualità di pubblico ufficiale che ne aveva il possesso in ragione della sua professione. Un reato grave in cui sono previste pene pesanti che vanno dai quattro ai dieci anni e sei mesi di reclusione. L’inchiesta dei carabinieri ha preso il via da un esposto di un privato, che avrebbe visto più volte la donna uscire dal lavoro con borsoni pieni di farmaci e oggetti di tipo sanitario. Insospettito da tale atteggiamento l’uomo ha segnalato i vari episodi ai militari dell’Arma, che hanno avviato le verifiche sulla vicenda, arrivando ad ipotizzare la distrazione del materiale ospedaliero e dei farmaci per farne uso privato durante le assistenze esterne al Murri che l’infermiera svolgerebbe abitualmente e che avrebbe intensificato durante il periodo della pandemia.

Per verificare l’ipotesi di reato i carabinieri hanno anche effettuato un blitz negli uffici amministrativi dell’Asur di via Zeppilli, da dove hanno acquisito tutta la documentazione relativa al carico e allo scarico di medicinali e attrezzature. Un controllo incrociato allo scopo di scoprire se e quanti ammanchi siano stati effettuati dall’infermiera. Gli inquirenti non escludono che possano esserci altri complici e che l’indagine possa allargarsi. Al momento tutto è tenuto nel massimo riserbo e si lavora ancora sotto traccia, anche se la presenza dei militari del Nas nell’ambito sanitario non è passata inosservata. Gli investigatori dell’Arma hanno iniziato anche e sentire diverse persone informate dei fatti cercando di ricostruire il presunto modus operandi dell’infermiera.