Porto San Giorgio, merce sequestrata in beneficenza

Scarpe, abbigliamento per uomo e bimbi donati a ‘Il Ponte’

Alcuni scatoloni pieni di merce sequestrata dai vigili urbani

Alcuni scatoloni pieni di merce sequestrata dai vigili urbani

Porto San Giorgio (Fermo), 10 maggio 2019 - Saranno devolute a fini assistenziali e di beneficenza le cose ritrovate sulla spiaggia e la merce sequestrata e confiscata dai vigili urbani ai vu cumprà che esercitavano l’attività di vendita su area demaniale senza la prescritta autorizzazione. Lo ha sancito con ordinanza il comandante della polizia municipale, Giovanni Paris, previa autorizzazione dell’Amministrazione comunale a firma del sindaco, Nicola Loira, individuando anche come possibile beneficiaria la Onlus “Associazione il Ponte” con cui i servizi sociali del Comune collaborano da anni nel campo dell’assistenza.

La merce, ritenuta di natura tale da poter essere utilizzata, consiste in 23 paia di scarpe di buona fattura, 133 capi di abbigliamento femminile, in particolare vestitini, e 36 capi di abbigliamento uomo, per lo più magliette e giubbotti. Riguardo alle cose ritrovate, in genere abbandonate dagli stessi vu cumprà nel darsi alla fuga al sopraggiungere dei vigili urbani o delle forze dell’ordine, è stato possibile destinarle per beneficenza in quanto i legittimi proprietari non si sono mai presentati per richiederne la restituzione, per cui, trascorsi i termini di legge, sono diventate di proprietà del Comune.

Il materiale in questione è il frutto di 12 verbali di oggetti ritrovati e di tre sequestri amministrativi effettuati negli anni dal 2009 al 2017. Non è la prima volta che l’Amministrazione decide di destinare alla beneficenza quanto reperito o confiscato ai commercianti abusivi a seguito di controlli che effettua, soprattutto d’estate sull’arenile. Lo scorso mese di dicembre furono donati sempre all’Associazione il Ponte 1.342 costumi da bagno da donna e 529 abiti femminili: «Lo scopo dei controlli – spiega il sindaco - è garantire non solo il rispetto della legge in sé, ma in una città come la nostra a forte vocazione commerciale, il riguardo dovuto agli altri commercianti che sono sottoposti ad un regime legislativo e fiscale particolarmente stringenti. Un’azione inoltre a garanzia degli stessi consumatori che possono imbattersi in capi non solo contraffatti ma magari costruiti con materiali scadenti e pericolosi. Se poi dal contrasto all’abusivismo scaturisce la possibilità di fare delle opere di bene, non può che essere motivo di soddisfazione».