Che la provinciale Mezzina sia una strada piena di problemi, con tratti sconnessi, avvallamenti, pericolosa per i numerosi incroci a raso che la costeggiano, è un dato ampiamente assodato e, negli anni, in mancanza di interventi importanti da parte della Provincia, le condizioni sono solo peggiorate a fronte di un traffico che, invece, ha subito un aumento esponenziale.
Logico allora che quando, come è accaduto qualche giorno fa in territorio di Sant’Elpidio a Mare, compaia pure l’autovelox, gli automobilisti finiscano per sbottare. "Passi che mettano l’autovelox lungo la provinciale Mezzina perché se l’automobilista supera la velocità consentita, è giusto che venga sanzionato. Ciò che fa arrabbiare è che ci si chiede di rispettare i limiti e di essere automobilisti ligi, ma non hanno la stessa preoccupazione non far fronte ai loro doveri, ovvero farci percorrere una strada provinciale che non sia avvallata, sconnessa e, da ultimo, pure in frana. Ci diano una strada sicura poi, se andiamo troppo veloci e veniamo sanzionati, nulla da ridire" è una delle tante segnalazioni di automobilisti che transitano frequentemente lungo la Mezzina e che ne conoscono i punti più disastrati e pericolosi. "Appena dopo il ponte (in territorio di Montegranaro) la strada sta franando vistosamente, con il terreno trascinato verso quella sorta di precipizio che dà sull’Ete Morto e che, in caso di maltempo, ci mette un nulla a venire giù. C’è il guardrail sospeso nel vuoto non avendo più terreno su cui poggiare, e sull’asfalto sono comparse crepe profonde impressionanti. Ci hanno messo i segnali di pericolo, ma quando intervengono?", un’altra segnalazione. "Il manto stradale è talmente sconnesso e affossato che si è creato uno scalino in mezzo alla carreggiata e le auto si inclinano quando percorrono il tratto vicino all’incrocio per Cura Mostrapiedi (in territorio di Sant’Elpidio a Mare) e non è neanche l’unico ridotto in quel modo" ancora un’altra segnalazione. "Viaggiamo tutti i giorni in queste condizioni. Giusto controllare la velocità – ammettono - ma per noi solo doveri e nessun diritto ad avere una strada sicura?".
Marisa Colibazzi