Micam 2020, il grande obiettivo. Rilanciare l’expo di scarpe

Riconquistare i mercati di Germania, Russia e Francia. Gli espositori saranno 1.205, ritorna Alberto Fasciani

Sirio Bordon, presidente di Assocalzaturifici, durante la presentazione del Micam

Sirio Bordon, presidente di Assocalzaturifici, durante la presentazione del Micam

Fermo, 13 febbraio 2020 - I calzaturieri del Fermano sono pronti per il Micam. Ieri, a Milano, è stata presentata l’edizione che prenderà il via domenica prossima tra incertezze e grande voglia di "reagire come sappiamo fare noi imprenditori calzaturieri" ha dichiarato a conclusione del suo intervento il presidente nazionale di Assocalzaturifici, Siro Badon.

La più importante fiera delle calzature al mondo si terrà a Fiera Milano dal 16 al 19 febbraio e, con la nuova campagna di comunicazione ‘Micam in wonderland’, si annuncia piena di novità. Un layout rinnovato e ancora più dinamico, con una particolare attenzione ai contenuti di innovazione, tendenze e sostenibilità, senza perdere di vista i nuovi creativi. "La digitalizzazione dei processi produttivi, la sensibilità ai temi della sostenibilità nella filiera del fashion, insieme alla necessità di formare e accogliere nelle nostre aziende figure professionali aggiornate, costituiscono i tre temi che stanno cambiando il settore calzaturiero in tutto il mondo – osserva Siro Badon, presidente di Assocalzaturifici e Micam –. A partire da questa edizione daremo forte risalto all’evoluzione in atto in tutti i comparti, offrendo agli operatori e alle aziende risposte concrete, mostrando buone prassi da seguire e dando visibilità ai contesti creativi e produttivi che si stanno distinguendo per la capacità di guardare avanti".

I numeri dell’89ª edizione di Micam registrano la presenza di 1.205 espositori, di cui 628 italiani e 577 stranieri, che presenteranno in anteprima le collezioni autunno/inverno 2020-2021. Tra i grandi nomi di quest’anno, Hide & Jack, Manila Grace e tornano Alberto Fasciani, Borbonese, Dkny e Love Moschino. Il quadro congiunturale presenta luce ed ombre: l’export cresce del 6,8% a valore, mentre la produzione scende del 3,1%. Siro Badon ha avidenziato: "Il record delle esportazioni, che hanno superato i dieci miliardi di euro a valore, grazie al traino delle griffe del lusso, viene smorzato dalle flessioni in volume di export e produzione, che equivalgono di fatto ad un calo della manodopera, in presenza di un mercato interno in piena fase recessiva". In provincia di Fermo la situazione è ancora più a tinte fosche. Secondo i dati diffusi ieri da Assocalzaturifici, nei primi nove mesi del 2019 le esportazioni di calzature sono state pari a 524,73 milioni di euro contro i 581,68 milioni dello stesso periodo del precedente anno. La flessione del -9,8% è conseguente alla riduzione registrata nei primi mercati di riferimento. Le vendite in Germania sono diminuite del 4,2%, in Russia del 10,2% e in Francia del 12,8%. La situazione del Fermano, purtroppo, si presenta alla prova del Micam in netta controtendenza.