Fermo, morso al barista per non pagare il conto

Attimi di tensione al Taxi di Porto Sant’Elpidio: in tre non volevano pagare il conto da 40 euro, ne è nata una violenta colluttazione

Il bar Taxi di Porto Sant’Elpidio

Il bar Taxi di Porto Sant’Elpidio

Fermo, 22 settembre 2022 - Non volevano pagare i 40 euro per le consumazioni (due giri di gin tonic) i tre clienti, tutti provenienti dal maceratese che, intorno alle 22 di martedì, si erano seduti ai tavoli del Bar Taxi, tanto che hanno pensato di buttarla in cagnara contando di farsi valere con la forza della prepotenza. Invece è accaduto che il proprietario del pubblico esercizio di via Cesare Battisti, Luca Mandolesi, si è fatto valere, con fermezza e determinazione, piazzandosi davanti all’ingresso e impedendo loro di uscire fino a che non avessero pagato il dovuto.

Ne sono nati momenti di tensione, sfociati in una colluttazione in cui il più maturo dei tre clienti che volevano consumare ‘a scrocco’ ha reagito arrivando addirittura a dare un morso al barista, sul torace. La situazione si stava surriscaldando per cui sono stati avvertiti i carabinieri che, giunti sul posto, hanno preso le generalità dei tre avventori che alla fine hanno pagato il dovuto prima di allontanarsi. Pare che i tre abbiano temporeggiato a ripartire con il mezzo con cui erano arrivati, consapevoli che, se i carabinieri li avessero fermati e sottoposti all’alcoltest, per loro la situazione si sarebbe ulteriormente complicata.

Mandolesi si è rivolto al pronto soccorso dove i sanitari, increduli nel vedere un uomo ferito con un morso umano, hanno giudicato la ferita guaribile in sette giorni. "Non so come si possa arrivare a questo punto" il commento, tra l’incredulo e l’amareggiato di Mandolesi che, una volta medicato, è tornato al suo posto di lavoro, ripromettendosi di sporgere denuncia. Sembrerebbe che i tre non siano del tutto nuovi a comportamenti da gradassi come quello tenuto l’altra sera nel locale di via Battisti, dove erano andati per la prima volta: "Non ricordo di averli già visti" spiega Mandolesi.

"Purtroppo, non è un mondo normale quello in cui viviamo – aggiunge – ma non possiamo continuare a lasciare tutto impunito senza poterci difenderci perché abbiamo qualcosa da perdere. Sono molti anni che faccio questo lavoro e di ubriachi ne ho visti tanti ma, sono sincero, il disagio di questo ultimo anno, non l’avevo mai visto". In situazioni come quella capitata l’altra sera, l’aspetto più preoccupante "è l’impossibilità di avere una qualche reazione, un qualche effetto perché, anche denunciando, non si riesce a ottenere quasi nulla. Di conseguenza, certi soggetti non hanno più la paura, né il rispetto per le autorità. Si sentono impuniti. SIi tratta di gente che finisce per deridere chi deve garantire l’ordine pubblico. Tutto questo – conclude - finché non succede l’irreparabile". Ieri, Mandolesi e i suoi collaboratori erano regolarmente al lavoro, cercando di dimenticare l’inquietante episodio e incassando la solidarietà dei clienti.