Due morti nell’alluvione, assolto l’ex sindaco di Sant'Elpidio a Mare

Nel 2011, a Casette d’Ete, straripò l’Ete Morto

L'ex sindaco di Sant'Elpidio a Mare, Alessandro Mezzanotte (foto Zeppilli)

L'ex sindaco di Sant'Elpidio a Mare, Alessandro Mezzanotte (foto Zeppilli)

Fermo, 3 febbraio 2017 - Si è concluso con una sentenza di assoluzione, per non aver commesso il fatto, il processo di primo grado a carico dell’ex sindaco di Sant’Elpidio a Mare, Alessandro Mezzanotte, per la tragica morte di Giuseppe Santacroce e Valentina Alleri, travolti con la loro vettura dall’esondazione del rio Ete Morto, a Casette d’Ete, all’alba del 2 marzo 2011.

Secondo l’accusa, formulata dal sostituto procuratore di Fermo, Mirko Monti - che aveva chiesto una pena di due anni - l’ex primo cittadino non aveva adottato nel frangente tutte le cautele previste dai protocolli operativi della Protezione civile e, quindi, doveva ritenersi unico responsabile del duplice omicidio colposo delle vittime.

Quella mattina del 2 marzo 2011, infatti, intorno alle 4.30 il rio Ete Morto era rovinosamente esondato, all’altezza del ponte di Casette d’Ete, inondando con le sue acque alcune strade limitrofe, in una delle quali dopo poco era transitata l’autovettura con a bordo le due vittime.

All’uscita dall’aula il difensore dell’imputato, l’avvocato Andrea Albanesi, ha espresso grande soddisfazione: «Ritengo che dalla lunga istruttoria processuale sia emerso con chiarezza che il mio assistito non avrebbe potuto tenere nessuna altra condotta in quei tragici frangenti, poiché l’esondazione non era in alcun modo prevedibile o altrimenti arginabile. In aula ho fortemente contestato la richiesta di condanna a due anni di reclusione formulata dalla pubblica accusa e dalle parti private, evidenziando invece la correttezza dell’operato del sindaco in quella situazione. Sono felice che il tribunale abbia accolto le nostre tesi difensive, assolvendo l’ex primo cittadino per non aver commesso il fatto».

Attendono, invece, le motivazioni della sentenza i legali delle vittime, gli avvocati Federico Valori e Spalluti. «La formula dell’assoluzione, ovvero per non aver commesso il fatto – spiega Valori – significa che il fatto c’è stato e, quindi, c’è anche un colpevole, anche se per i giudici non è l’ex sindaco Mezzanotte. Ci auguriamo che la magistratura sappia indicarci il o i responsabili, in modo che i familiari delle vittime possano rifarsi su di loro. Ora, attendiamo le motivazioni della sentenza poi decideremo come muoverci».

Si chiude così, almeno per ora, una delle pagine più tristi che hanno segnato il Fermano, a seguito di quella maledetta alluvione killer del marzo 2011 che, oltre ad aver causato la morte di due persone, aveva messo in ginocchio tutto il territorio.