Morto durante lo stage, titolare della ditta indagato per omicidio

Giuseppe Lenoci di 16 anni perse la vita in un incidente stradale mentre faceva l’alternanza scuola lavoro in una impresa di termoidraulica. La famiglia chiede di ricostruire tutto l’accaduto

Giuseppe Lenoci frequentava la scuola Artigianelli
Giuseppe Lenoci frequentava la scuola Artigianelli

Fermo, 6 settembre 2023 – C’è un nuovo indagato sul tragico caso di Giuseppe Lenoci, il 16enne di Monte Urano morto il 14 febbraio del 2022 in un incidente stradale a Serra de’ Conti in provincia di Ancona, mentre stava effettuando l’alternanza scuola lavoro.

È il titolare della ditta di termoidraulica di Fermo dove il ragazzo svolgeva lo stage. L’uomo, difeso dall’avvocato Paola Bacalini, è indagato per omicidio colposo.

È stato invece richiesto il rinvio a giudizio per omicidio stradale per il conducente del furgone, difeso dall’avvocato Igor Giostra, su cui viaggiava il giovane stagista.

Il nuovo filone d’indagine nasce da una denuncia presentata alla Procura della Repubblica di Ancona dal legale della famiglia, l’avvocato Felice Petruzzella, contro il titolare della ditta di termoidraulica fermana dove il ragazzo stava effettuando l’alternanza scuola lavoro e contro i due tutor che avrebbero dovuto assistere il 16enne nel suo percorso.

Nella denuncia, presentata alcuni mesi fa, il legale della famiglia aveva anche chiesto che venissero date risposte sulle procedure attuate durante lo stage e se il protocollo prevedesse che il ragazzo potesse essere inviato così lontano dalla sede della ditta. I genitori e la zia del 16enne hanno sempre chiesto ulteriori approfondimenti dell’inchiesta riguardo alle procedure del tirocinio e continuano a farlo.

"Vogliamo delle risposte – ribadisce ancora una volta Angela Lenoci, la zia di Giuseppe – e queste risposte non sono ancora arrivate. Mio nipote non è salito a bordo di un veicolo dell’azienda con un operaio della ditta solo per andare a fare un giro. Qualcuno ha detto a mio nipote di salire insieme al conducente nel mezzo e questo qualcuno ha un nome e cognome. Mio nipote non sarà ricordato come un incidente di percorso, perché così non è stato, in quanto, ripeto, non è salito a bordo di sua spontanea volontà. Qualcuno gliel’ha ordinato, per poi mandarlo a fare l’alternanza scuola lavoro a 120 chilometri da casa e senza un tutor" .

A giorni, salvo richiesta di proroga, è prevista la conclusione delle indagini e il magistrato inquirente sarà chiamato a prendere una decisione sulle sorti processuali del titolare della ditta di termoidraulica fermana.

A prescindere dalla richiesta del pm, i familiari di Giuseppe sembrano decisi ad andare avanti, anche se dovesse essere chiesta l’archiviazione. Sul fronte della dinamica dell’incidente stradale, invece, tutto sembra essere piuttosto chiaro: secondo il magistrato inquirente il conducente viaggiava a velocità elevata e questo avrebbe agevolato la perdita del controllo del furgone che poi è andato a schiantarsi contro un albero, non lasciando scampo al 16enne che si trovava sul lato passeggero. Per questo motivo ha chiesto il rinvio a giudizio.

Sull’altro fronte, invece, c’è ancora molto da capire e sarà importante anche in prospettiva futura perché, se errori ci sono stati, non si ripetano mai più.