Musei, ingresso gratis per un mese

Riaprono tutti tranne quelli scientifici e il Terminal. Persi 7 milioni di fatturato, lavoratori finora in cig

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Si ricomincia da capo, ancora una volta, col coraggio di chi ha le mani piene di bellezza. Ricomincia di nuovo Fermo, dopo la ferita del terremoto, riapre domani le strutture museali della città dopo il lockdown, la grande paura, l’angoscia. Con la certezza che proprio le cose belle ci salveranno, come spiega l’assessore alla Cultura, Francesco Trasatti: "È un’operazione sorprendente e molto positiva, coi cinque capoluoghi ci siamo trovati uniti, partiamo tutti insieme nello stesso giorno a ingresso libero per un mese, ci siamo posti la necessità di capire come sarà il futuro, di riaccompagnare il pubblico e i turisti a rivivere i monumenti e i nostri siti. Partiamo lanciando già un messaggio per il ponte del primo giugno, offrendo la possibilità di vivere una ripresa quasi completa". Restano in attesa i musei scientifici e il Terminal, riapre Palazzo dei Priori, il teatro, le cisterne romane, Torre di Palme: " Si va avanti anche nei lavori, senza esitazione, in maniera triste, torniamo alla casella di partenza ma con l’energia di sempre. Poi affronteremo anche il discorso degli spettacoli dal vivo". Il sindaco Paolo Calcinaro si dice "moderatamente ottimista, qualche turista già si affaccia, speriamo di poter essere presenti nel turismo di nicchia che si costruirà quest’anno. Parliamo di economia reale per le famiglie fermane che lavorano nei settori più penalizzati, le strutture ricettive, i ristoranti, i bar, questo è un percorso fondamentale per la città sennò non la caviamo". Achille Rosselletti di Sistema museo spiega che si sta facendo uno sforzo enorme per restituire una normalità rispetto alla visita dei beni culturali. Ci saranno dispositivi di sicurezza, orari precisi ma le possibilità di entrare si moltiplicano. Vogliamo comunque tenere alta la qualità dell’esperienza". Il vuoto dei servizi museali è costato a Sistema museo una perdita economica enorme, su 7 milioni di fatturato, 3 milioni sono corrispettivi mobili che quest’anno si sono ridotti invece a 750 mila euro: "Tutti i lavoratori sono in cassa integrazione - spiega per la cooperativa Luca Covarelli - tutti i 240 dipendenti soci e lavoratori hanno lo stipendio quasi totale fino al 14 giugno, questo è stato importante e ha dato sollievo alle persone. Adesso che riapriamo avremo un mix di lavoro e cassa integrazione, dal 1° luglio torneremo a regime operativo con una rimodulazione con stazioni appaltanti di contratti, su misura".

Angelica Malvatani

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