FABIO CASTORI
Cronaca

Nascondiglio con palestra e Playstation, latitante preso dai poliziotti

Operazione “Tre Archi”, nella rete della polizia è finito un 21enne

Nel nascondiglio del fuggitivo c'erano letto, frigorifero ben rifornito, Playstation e un’area attrezzata a palestra

Nel nascondiglio del fuggitivo c'erano letto, frigorifero ben rifornito, Playstation e un’area attrezzata a palestra

Fermo, 6 ottobre 2023 – Anche un altro degli elementi mancanti dell’organizzazione di matrice nordafricana, sgominata con l’operazione “Tre Archi”, è finito nella rete della polizia. Si tratta di un egiziano di 21 anni, che gravitava nel popoloso quartiere fermano, destinatario di un provvedimento dell’autorità giudiziaria di custodia in carcere. Il giovane, come accertato dall’attività di indagine, si è reso responsabile di numerose cessioni di sostanza stupefacente di ogni tipo, effettuate nelle varie sedi operative e del quartiere Lido Tre Archi, in disponibilità della banda. Gli investigatori, adoperando le più innovative tecniche di indagine: visione delle immagini di videosorveglianza, analisi dei transiti e pedaggi autostradali, appostamenti e pedinamenti condotti nei confronti di persone vicine al fuggitivo, sono riusciti a individuare il luogo in cui il latitante si trovava. Nella serata di ieri, quindi, i poliziotti hanno fatto irruzione in un’azienda di Potenza Picena dove il cittadino egiziano si nascondeva. Il fuggitivo si era rifugiato all’interno di un locale ricavato nello stabile dell’azienda, con dentro un letto, un frigorifero ben rifornito, una Playstation e un’area attrezzata a palestra.

Lui nel corso blitz ha cercato di rifugiarsi in bagno dove è stato prontamente bloccato e perquisito. Nel corso della perquisizione i poliziotti trovavano nelle tasche dei suoi pantaloni un coltello a serramanico di 19 cm, mentre nelle altre stanze hanno rinvenuto una balestra in legno, un fucile in acciaio ad alimentazione elettrica, riproduzione della mitragliatrice AK-47, una motosega marca Spark di colore rosso con lama di lunghezza pari a cm 25 circa e altri oggetti atti ad offendere.

L’immediata ricostruzione dei fatti ha permesso di accertare che il latitante si nascondeva all’interno dello stabile con il consenso del titolare dell’azienda, un 60enne del posto che è stato denunciato per favoreggiamento personale.

L’arresto dell’egiziano si inserisce nella complessa attività di indagine che ha permesso di accertare che nel corso di un anno la compagine criminale, destinataria dei provvedimenti restrittivi emessi dall’autorità giudiziaria nel corso dell’operazione “Tre Archi”, ha effettuato circa 1.600 cessioni di sostanza stupefacente per un quantitativo di circa un chilo, ed un ricavo complessivo, non inferiore ai 100.000 euro.