Nessun inquinamento nella spiaggia del kyte

Sindaco e assessore rassicuran i cittadini: "Le rocce sono i resti di un vecchio pennello degli anni 50"

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Nessun timore di un nuovo caso di inquinamento legato all’ex Fim: il materiale roccioso emerso sulla spiaggia davanti alla concessione Kyte surf (all’inizio del lungomare sud) "è probabilmente riconducibile a residui di un pennello sperimentale realizzato negli anni 50-60, per la difesa della costa" affermano l’assessore all’ambiente Daniele Stacchietti e il sindaco Nazareno Franchellucci.

"Tali resti sono stati per anni ricoperti dalla spiaggia – spiegano gli amministratori - e, col tempo e la continua erosione costiera, sono riemersi". In seguito alla segnalazione dell’associazione Kyte surf, ieri, personale dell’ufficio tecnico comunale e Polizia Locale hanno svolto un sopralluogo nel punto indicato, per verificare lo stato dei luoghi e capire come procedere. Per l’assessore Stacchietti, che si era detto piuttosto tranquillo sul fatto che non ci fossero legami tra questi materiali e la prospiciente area dell’ex Fim, è importante chiarire un aspetto: "Non vi sono pericoli di carattere ambientale e di salute tant’è che non sono stati riscontrati elementi inquinanti, bensì residui di materiale ferroso, pietre, tra cui marmi e travertino e qualche blocco di cemento".

Fugata ogni preoccupazione dovuta anche al colore rossastro che aveva richiamto l’inquinamento del passato, adesso si tratta di rimuovere i materiali e, erosione permettendo, ripristinare le condizioni della spiaggia. "Già domani – conclude il sindaco Nazareno Franchellucci – provvederemo alla rimozione dei materiali meno pesanti per terminare l’intervento affidando le operazioni di sgombero a una ditta specializzata".

Marisa Colibazzi