Nigeriano ucciso a Fermo, ultrà fermato per omicidio

Alfano in Prefettura al Comitato per l'ordine e la sicurezza: "Reato aggravato dal razzismo". La moglie ha detto sì all'espianto degli organi, bloccato in vista dell'autopsia

Nigeriano ucciso, Alfano a Fermo per il Comitato per l'ordine e la sicurezza (Zeppilli)

Nigeriano ucciso, Alfano a Fermo per il Comitato per l'ordine e la sicurezza (Zeppilli)

Fermo, 7 luglio 2016 - E' stato fermato con l'accusa di omicidio preterintenzionale Amedeo Mancini (leggi qui le dichiarazioni del suo avvocato), l'ultrà della Fermana indagato per la morte del richiedente asilo nigeriano Emmanuel Chidi Namdi.

Se da un lato la moglie della vittima lo accusa di insulti razzisti e di una brutale aggressione senza motivi apparenti, dall’altra c’è la versione fornita dall’indagato confermata da quattro testimoni, secondo cui quest'ultimo si sarebbe difeso.

E' una giornata difficile per la citta di Fermo, vissuta intorno alla prefettura per l’arrivo del ministro Alfano (foto), accolto dal prefetto Mara di Lullo. Le prime parole sono di don Vinicio Albanesi che difende con forza la storia di Emmanuel, morto proprio a Fermo in un pomeriggio di violenza : “Alfano è il primo ministro dell’interno a venire a Fermo. Gli siamo riconoscenti”.

Il commento di Alfano è proprio per il presidente della comunità di Capodarco, un pensiero colmo di affetto: “Ho voluto per prima cosa ringraziare don Vinicio per tutto quello che fa, ogni giorno. Le sue parole e le sue azioni valgono più di mille convegni. Il cuore degli uomini è ancora portatore di infinito desiderio di bene. Lo ringrazio in un giorno di infinita tristezza che segna ancora una volta un confine invalicabile tra chi crede nei valori umani e chi tra quei valori crede di mettere anche il razzismo che noi rifiutiamo con forza”.

Alla fine dell'incontro in Prefettura Alfano ha spiegato che Mancini "è accusato di omicidio preterintenzionale aggravato dalla finalità razzista: l'aggravante dà la misura di come tutte le attività investigative svolte in queste ore siano andate nella direzione giusta, che è quella di un movente razziale".

Po il ministro dell'Interno ha assicurato che alla moglie di Emmanuel "è stato concesso lo status di protezione umanitaria".

Chimiary (leggi il suo racconto choc) ha dato il suo assenso all'espianto degli organi, come testimonia il tweet del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin: "#Emmanuel, ucciso dall'odio razzista, dona gli organi ai fratelli di ogni colore. Non ci sono se,ma e però che giustifichino tale violenza". Ma l'espianto è stato bloccato in vista dell'autopsia. L'incarico sarà affidato al perito nel pomeriggio.