Nigeriano ucciso, mafiosi al funerale. "Forse Emmanuel era uno di loro"

L’ipotesi in una informativa del 20 luglio che fa parte degli atti

Emmanuel con la moglie

Emmanuel con la moglie

Fermo, 28 novembre 2016 - Emmanuel Chidi Namdi, il profugo 36enne morto a seguito della rissa consumatasi il 5 luglio scorso in via Veneto, forse faceva parte della mafia nigeriana, meglio conosciuta come Black Axe. La clamorosa ipotesi è contenuta in una informativa del 20 luglio scorso, ma è emersa soltanto nelle ultime ore. Pochi giorni dopo i funerali del nigeriano, il vice questore di Macerata, Marcello Gasparini, membro della commissione regionale per il riconoscimento dello status di rifugiato, aveva inviato una segnalazione alla Procura in cui affermava testualmente «di aver appreso da fonte confidenziale, ritenuta attendibile, che al funerale di Emmanuel sono intervenuti membri della setta Black Axe, riconoscibili perché tutti indossanti abiti dal colore rosso e nero al fine, verosimile, di rendergli manifestamente onore e che la loro presenza rivelerebbe che il deceduto faceva parte della stessa confraternita. Come noto si tratta di un gruppo molto vendicativo». Soltanto sabato, ben quattro mesi dopo tale segnalazione, è stato aperto un fascicolo in cui viene contestato il reato di associazione a delinquere.

Il 10 luglio scorso, come si ricorderà, ai funerali di Emmanuel, che si tennero in cattedrale e furono celebrati dall’arcivescovo Luigi Conti, presero parte anche il presidente della Camera, Laura Boldrini, il ministro Maria Elena Boschi, parlamentari, senatori e tante altre autorità. In chiesa entrarono anche una dozzina di giovani, tutti vestiti di nero, molti con al collo un fazzolettone o con in testa una bandata, sempre di colore rosso. L’informativa in questione li avvicina alla pericolosa organizzazione mafiosa.

Una notizia che ha lasciato sbigottiti anche gli avvocati Francesco De Minicis e Savino Piattoni, legali di Amedeo Mancini, il 39enne fermano indagato per l’omicidio preterintenzionale del rifugiato nigeriano. «E’ stato depositato l’intero fascicolo del pubblico ministero – spiega l’avvocato De Minicis - che non contiene alcun nuovo atto sconosciuto alla difesa, ad eccezione di una sorprendente annotazione di polizia. Nella suddetta informativa Emmanuel viene indicato come possibile appartenente alla mafia nigeriana, alcuni esponenti della quale gli avrebbero reso onore ai funerali. E’ chiaro che questa novità è destinata cambiare radicalmente le carte in tavola». Gli fa eco l’avvocato Piattoni: «E’ una novità deflagrante che dà una nuova luce alla vicenda, un colpo di scena molto importante».