"Noi ’econazisti’? Parole pesanti Ci aspettavamo un’altra reazione"

Luigi Silenzi, portavoce del coordinamento degli ambientalisti Tag Costa Mare, dopo le dichiarazioni di Jovanotti: "Non l’abbiamo mai tirato in ballo, ce l’avevamo col Comune di Fermo che ha dato l’ok"

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di Angelica Malvatani

Un dispiacere profondo, una grande delusione, così Luigi Silenzi portavoce del coordinamento degli ambientalisti Tag Costa mare, commenta le parole che Jovanotti ha affidato ai social, per definirli ‘econazisti’.

Silenzi, che impressione vi hanno fatto queste parole?

"È stata decisamente una reazione scomposta, le cose che ha detto sono di una pesantezza estrema. Noi tra l’altro non l’abbiamo mai tirato in ballo, ce l’avevamo col comune di Fermo che ha rilasciato l’autorizzazione in un’area in cui sono stati investiti soldi, ci sono state ricerche e impegni per attrezzare quel luogo come rifugio per il fratino. Il 12 maggio il sindaco ha emesso una ordinanza che vietava anche di camminarci, ma solo fino al 22 giugno, dopo 5 giorni, il 15 maggio dava l’autorizzazione allo spettacolo e a distruggere tutto. Ci abbiamo visto quanto meno una contraddizione".

Il problema per voi sono i grandi concerti?

"Non è un problema la musica o Jovanotti, siamo tutti appassionati di musica, anche della sua, la musica è qualcosa senza cui non si vive. Tutto si può fare ma da un’altra parte. Prima delle ruspe si stavano riformando le dune, ci vogliono almeno 5 anni per fare un’area ad un certo livello. Ci sono state piantine donate e piantate, quella era una zona naturale che chi è abituato alle antropizzazioni fa fatica a riconoscere. Il problema non è solo il fratino che può sembrare poca cosa, è l’ecosistema di cui il fratino fa parte, è un anello di una catena che anche la Comunità economica europea ha ritenuto di tutelare, imponendo alla Spagna, alla Francia e all’Italia, luoghi dove quell’uccello migratore fa sosta, di proteggerlo. Qui abbiamo rotto un equilibrio".

Perché non vi piace la proposta che fa il wwf nazionale, a supporto del Jova Beach party?

"Abbiamo avuto un confronto con loro, ci hanno detto che quello show va bene perché è una occasione per veicolare messaggi ambientalisti. E dunque per mandare messaggi simili dobbiamo distruggere l’ambiente? Un controsenso. Parlano di sistemare anche Marina Palmense, laggiù abbiamo già lavorato col Comune per farla diventare un luogo Natura 2000. Tra l’altro nemmeno dicono se ci mettono davvero le risorse o chi dovrà metterle. Oggi ci sentiamo sconfitti insieme a tutti quelli che si impegnano per l’ambiente, devo dire però che stavolta tanta gente ha capito, c’è stata una forte mobilitazione e tanti hanno conosciuto il fratino e l’equilibrio che serve per tenere tutto in piedi. Da Jovanotti ci aspettavamo una sensibilità maggiore, non un linguaggio così violento, sappiamo tutti che la questione è strettamente economica. La storia è tutta qui, Ligabue ha scelto Campovolo, Vasco è stato a Modena e non hanno dato fastidio a nessuno. A noi è toccato assistere a questo scempio, i nostri scienziati dicono che indietro non si torna più".