"Non possiamo rinunciare al mercato Russo"

Inizia oggi l’Obuv, decine i calzaturieri presenti dal Fermano. Tra loro c’è l’azienda Repo: ci hanno rassicurato. Sono partiti i miei figli

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di Vittorio Bellagamba

L’Obuv Mir Koži aprirà i battenti oggi e durerà fino a venerdì 29 aprile. L’evento fieristico si svolgerà, come è consuetudine, all’Expocentre di Mosca. L’iniziativa organizzata da Bologna Fiere con il patrocinio e la supervisione strategica di Assocalzaturifici, prevede l’Area Italia all’interno dell’evento è che è diventata negli anni l’appuntamento commerciale più importante dedicato alla calzatura di fascia medio-alta e alta in tutta la Federazione Russa. La guerra tra la Russia e l’Ucraina aveva suscitato inizialmente qualche perplessità tra i calzaturieri del distretto del Fermano, ma le rassicurazioni ricevute dai buyers e dagli stessi agenti hanno fugato ogni dubbio sulla partecipazione.

Decine saranno quindi gli operatori del distretto del Fermano che hanno deciso di prendere parte all’Obuv anche in considerazione dell’importanza che riveste il mercato russo. Pompeo Iachini del calzaturificio Repo di Porto Sant’Elpidio spiega perché ha deciso di prendere parte all’Obuv: "Partecipiamo alla fiera in Russia perché è un evento che era stato programmato da tempo considerando anche l’importanza del mercato russo". Qual è la situazione in Russia? "I nostri clienti e gli agenti che abbiamo in Russia ci hanno rassicurato dicendo che non ci sono problemi e quindi i miei due figli, Patrizia e Federico, sono partiti. Appena arrivati a Mosca ci hanno informato che sono andati in hotel in attesa di aprire lo stand domani (oggi; ndr)". Quali sono le vostre aspettative? "È tutto da verificare. Le prospettive sembrano buone anche in considerazione delle richieste che abbiamo ricevuto sia dai nostri clienti e sia dagli agenti. In questi tre giorni presenteremo le collezioni autunno inverno 2022-2023 e quindi un segmento estremamente importante. Le richieste che abbiamo avuto dai nostri clienti a partecipare alla fiera dimostra l’interesse dei russi nei confronti della nostra produzione calzaturiera". Non mancano le perplessità? "Certamente, l’unico problema è quello legato alle sanzioni. L’inasprimento delle sanzioni può causare problemi nei pagamenti e questo è molto penalizzate per le aziende".

La Russia rimane uno dei principali clienti del distretto calzaturiero marchigiano e del fermano in particolare. Inoltre, proprio per le tensioni internazionali il fermano è impegnato a presidiare i mercati di riferimento e tra questi la Russia oltre a conquistare nuove piazze commerciali internazionali per recuperare il terreno perso nel corso dell’emergenza sanitaria. Secondo i dati diffusi di recente dalla Camera di commercio delle Marche se nel 2019 le esportazioni complessive ammontavano a 671.210 mila euro l’anno successivo sono passate a 482.802 mila euro per poi recuperare parzialmente nel 2021 fino a raggiungere i 500.037 mila euro: in particolare l’export fermano del settore nel periodo 2016-2019 si è costantemente collocato sotto la soglia degli 800 milioni di euro, come non era mai avvenuto nel triennio precedente, giungendo nel 2019 a far rilevare un valore di 671,2 milioni di euro. Nel 2020 la provincia di Fermo, alla quale si deve oltre la metà delle esportazioni calzaturiere regionali, ha subito una forte contrazione, pari a -28,1%, che ne ha portato le esportazioni a un valore di 482,8 milioni di euro.