
Il. lungo. inseguimento tra le vie di Fermo, Porto San Giorgio e Capodarco, si era concluso in zona San Marco alle Paludi
Non si era fermato all’alt della polizia e, nel tentativo di fuggire in sella allo scooter, era finito in un campo dopo aver investito due agenti. A conclusione delle indagini l’autore della scorribanda, un 25enne albanese domiciliato a Fermo, è stato rinviato a giudizio. Il giovane dovrà ora comparire davanti al giudice del tribunale di Fermo per rispondere dei reati di lesioni aggravate e resistenza a pubblico ufficiale. I fatti risalgono all’aprile quando, dopo un rocambolesco inseguimento, il fuggitivo era stato bloccato e arrestato. La notte brava era iniziata poco dopo le 23, quando la polizia aveva intimato l’alt a uno scooterista che, però, di tutta risposta, aveva ha spinto ulteriormente la manopola dell’acceleratore. Ne era scaturito un folle inseguimento tra le vie di Fermo, Porto San Giorgio e Capodarco, che si era concluso in zona San Marco alle Paludi. Lì infatti il giovane, dopo aver urtato un’auto della squadra volanti della polizia, aveva finito la sua corsa in un campo. Come detto, l’inseguimento era andato avanti per una decina di chilometri con i polizotti alle calcagna dello scooterista. Nel frattempo una seconda pattuglia, dopo essersi portata all’altezza della rotatoria di San Marco alle Paludi, aveva attivato un posto di blocco. Il 25enne, giunto a tutta velocità, si era trovato di fronte gli agenti ma, invece di fermarsi, aveva tentato di aggirare gli ostacoli, finendo per urtare l’auto della polizia, per poi terminare al sua corsa in un campo. Nel tentativo di fermare lo scooterista, due agenti erano rimasti feriti: il più grave aveva riportato una frattura al polso dopo esser stato investito e trascinato fuori strada dallo scooter. Sul posto, oltre a due pattuglie della polizia, erano intervenuti anche i sanitari della Croce Azzurra di Porto San Giorgio, con due ambulanze, e i carabinieri del Radiomobile per i rilievi dell’incidente. Il conducente del mezzo e i due poliziotti erano stati trasportati al pronto soccorso. Nel corso della nottata, dopo il ricovero, c’erano stati attimi di tensione quando una decina di persone, tra cui diversi connazionali del giovane, si erano presentati al Murri con fare minaccioso. Tensioni subito placate dai poliziotti presenti sul posto, con l’ausilio dei carabinieri intervenuti a dar loro manforte. Su questo secondo episodio sono ancora in corso le indagini.