
Il nuovo ospedale dei Sibillini di Amandola tra luci e ombre: entusiasmo per la struttura, preoccupazione per gli organici
E’ stato avvertito negli ultimi mesi un vento di rinnovamento nell’area montana grazie all’apertura di nuovi e al ritorno di vecchi servizi. Ora nel mirino c’è il ritorno della Medicina Amandola nel nuovo ospedale dei Sibillini intitolato al ‘Beato Antonio’ e l’inaugurazione della ‘Casa delle Associazioni’. "Per Medicina Amandola – spiega il sindaco continua Adolfo Marinangeli – è una ritorno che non solo Amandola, ma tutta la comunità dei Sibillini attende con ansia. Onestamente sono fiducioso, c’è stato sempre un dialogo con il dirigente dell’Ast Grinta, si è ragionato sulle sfumature, ma sono stati sempre rispettati gli impegni presi. C’è un documento che indica che il ritorno di Medica Amandola per il 3 giugno e lo stiamo attendendo con trepidazione. Sono in via di ultimazione anche i lavori della ‘Casa delle Associazioni’, una struttura polifunzionale dove le associazioni di Amandola potranno organizzare, gestire e sviluppare tutte le loro attività con il sostegno di strumenti di ultima generazione".
L’occasione di rimarcare lo spirito positivo che circonda la strttura è arrivata durante la recente posa della prima pietra del Centro polifunzionale delle emergenze che ospiterà le sedi di Croce Rossa Italiana, Protezione Civile e soccorso alpino del Cai. In realtà queste sensazioni erano state avvertita già dopo l’inaugurazione del nuovo ospedale dei Sibillini del 14 dicembre. Già dopo le prime settimane il sindaco Adolfo Marinangeli descrisse l’aumento delle presenza nella nuova struttura, che stavano creando indotto per le attività del territorio. Sensazione confermata all’inizio di maggio quando l’Ast di Fermo, ha annunciato i numeri da record effettuati nel nuovo ospedale montano in soli quattro mesi: con medie mensili di 100 esami di Risonanza magnetica, 150 esami di Tomografia computerizzata, 100 esami ecografici, 1000 esami radiografici e 30 esami di screening mammografico. "Giovedì la posa della prima pietra del Centro polifunzionale per le emergenze è stato un giorno importante – commenta Adolfo Marinangeli – in un luogo solo sono state riunite le associazioni di soccorso ed emergenza. Sono tanti segnali di rinascita per la comunità, servizi che generano ottimismo. L’impegno costante di istituzioni e associazioni sta dando frutto". Ora mancano due tasselli, anche questi fondamentali, il ritorno di Medicina Amandola nel nuovo ospedale su cui molti cittadini sono ancora scettici e l’apertura della ‘Casa delle Associazioni’.
Alessio Carassai