Un reparto sempre condotto con professionalità e attenzione che oggi non merita di finire in una bufera. Lo sottolinea il direttore dell’Ast di Fermo Roberto Grinta, parlando del reparto di pediatria e del recente concorso che ha visto vincitrice la pediatra Veronica Albano, un risultato contestato dalla seconda in graduatoria, Emanuela Lanfranchi. Grinta spiega che la pediatria di Fermo è stata guidata fino alla scorso anno dalla primaria Luisa Pieragostini, "una professionista di altissimo livello che, con il prezioso apporto e contributo professionale della sua equipe, ha garantito, anche in periodi complessi, servizi essenziali per il territorio tutto, imprimendo una spinta significativa nella crescita del reparto, oggi fiore all’occhiello del Murri e della sanità fermana". Stessa professionalità e dedizione dimostrati dalla facente funzioni di primaria Giovanna Di Corchia che ha saputo mantenere alti standard medico-sanitari nell’Unità operativa complessa di comprovata rilevanza sanitaria e territoriale: "La direzione dell’Ast ha ritenuto doveroso procedere in tempi rapidi nell’iter amministrativo di individuazione del nuovo direttore. E’ stato dunque effettuato un concorso con la commissione esaminatrice che ha stilato una graduatoria al termine della procedura concorsuale. L’Ast Fermo nutre la massima stima e l’assoluta fiducia nell’operato e nelle valutazioni della commissione composta da figure di altissimo spessore professionale. Va rimarcato il fatto che la trasparenza nella pubblica amministrazione è un principio inderogabile e imprescindibile che questa azienda persegue. Al contempo l’Ast Fermo sta valutando con attenzione particolari dichiarazione e commenti sul caso specifico (e continuerà a farlo) riservandosi di adire le vie legali qualora si ravvisi un qualsivoglia danno per l’Azienda e per i suoi professionisti".
Sul caso interviene anche l’ex primaria Pieragostini che ribadisce come la situazione di pediatria non sia per nulla difficoltosa: "Durante i miei 4 anni e 4 mesi ho avuto una direzione strategica che mi ha sempre supportato visto soprattutto le carenze del personale che ci hanno portato a collaborare con colleghi di una cooperativa e per i quali posso avere solo parole di elogio. Abbiamo continuato a lavorare nonostante il Covid in stretta collaborazione con i colleghi della pediatria di famiglia e con l’Università sia per la Pediatria che per la Neonatologia. Sono stata sempre convinta che un direttore di struttura debba far crescere tutti i suoi dirigenti medici e così ho fatto, permettendo alle tre colleghe che erano rimaste in servizio di iscriversi, ognuna per le proprie specialità, a master biennali anzi la dottoressa Di Corcia ha frequentato un master internazionale di neurologia che ha permesso al Murri di diventare l’unico centro riconosciuto regionale per la diagnosi e cura delle cefalee". Un lavoro che, ribadisce la Pieragostini, si fa solo tutti insieme, per il bene dei piccoli pazienti.