Omicidio Bivio Cascinare (Fermo), il presunto omicida: "Mi sono difeso da un’aggressione"

Delitto di Bivio Cascinare, il presunto omicida del giovane operaio respinge le accuse davanti al giudice. L’avvocato: "Troppi buchi neri"

L’intervento di carabinieri e 118 la notte della violenza a Sant’Elpidio a Mare

L’intervento di carabinieri e 118 la notte della violenza a Sant’Elpidio a Mare

Bivio Cascinare (Fermo), 29 ottobre 2022 - "Sono stato aggredito e mi sono difeso". Solo poche parole per difendersi dall’accusa di omicidio volontario e poi il malore e i dolori lancinanti all’addome conseguenza della ferita, provocata da un colpo di coltello all’addome, riportata quella maledetta notte del 17 ottobre scorso. Si è presentato ieri mattina in tribunale per l’interrogatorio di garanzia sulla sedia a rotelle M. S., l’operaio 56enne di origini indiane, accusato dell’omicidio del connazionale di 29 anni, Satwant Singh, rimasto colpito a morte nell’appartamento di Bivio Cascinare in cui viveva insieme ad altre tre persone, tra cui il suo presunto assassino. Con lui il suo difensore, l’avvocato Alessandro Ciarrocchi, che ha chiesto il rinvio dell’interrogatorio a causa delle condizioni di salute precarie del suo assistito: "Ogni volta che provava a parlare accusava dolori lancinanti all’addome ed è riuscito a pronunciare solo poche parole davanti la gip e ai traduttori. Parole di discolpa che contestano la ricostruzione degli inquirenti e l’accusa, mossa nei suoi confronti dalla Procura, di omicidio volontario. Il racconto del mio assistito, durante i pochi minuti di colloquio avuti con lui in ospedale, è diverso rispetto all’ipotesi accusatoria degli inquirenti. Nonostante le difficoltà linguistiche e fisiche, il 56enne mi ha spiegato di essere stato aggredito da Satwant e di essersi difeso. Ci sono troppi buchi neri in questa vicenda e non è escluso che possano essere coinvolte altre persone. Le testimonianze dei due connazionali presenti in certi passaggi sono contradditorie". Il gip del tribunale di Fermo, preso atto della situazione sanitaria dell’indagato, ha disposto una perizia medica per confermare le sue condizioni di salute e quindi rinviare l’interrogatorio di garanzia a metà novembre. In quella data M.S. dovrà fornire risposte precise. Nel frattempo resta in piedi la versione degli inquirenti, secondo cui il 56enne, in preda ai fumi dell’alcol, avrebbe sferrato il fendente mortale al connazionale e poi si sarebbe rinchiuso in camera, cercando di simulare un’aggressione autoinfliggendosi una coltellata all’addome con la stessa arma utilizzata per uccidere Satwant.