Omicidio a Porto Sant'Elpidio. Il cognato: "Lei era ingestibile. Avevamo chiesto aiuto"

Sconvolte le reazioni alla morte di Silvana Marchionni per mano del marito. I vicini di Valentini: "Povero Giuseppe, quei fucili voleva venderli"

Omicidio di Silvana Marchionni, le reazioni di parenti e vicini (foto Zeppilli)

Omicidio di Silvana Marchionni, le reazioni di parenti e vicini (foto Zeppilli)

Porto Sant'Elpidio (Fermo), 22 maggio 2018 - Scuote la testa un vicino di casa, amico di Giuseppe Valentini che ieri intorno all'ora di pranzo ha freddato la moglie a colpi di fucile, mentre si allontana dall’abitazione del raccordo di Pian di Torre  (FOTOche pullulava di gente in divisa e soccorritori: «Non ci posso credere. Giuseppe è un brav’uomo, è stato sempre un gran lavoratore. È una tragedia tristissima». «Ho appena saputo quello che è successo – dice un altro amico –, ma non ci volevo credere. Domenica pomeriggio siamo stati insieme a Giuseppe, alla bocciofila. La moglie continuava a chiamarlo, insistentemente, fino ad esasperarlo. Ma era da tempo che non andavano più d’accordo».

«Mi aveva detto che voleva vendere due dei tre fucili che aveva in casa, e di fargli sapere se c’era qualcuno interessato. Avevo trovato un possibile acquirente e dovevamo venire a vederli», aggiunge un vicino, che aveva un rapporto piuttosto stretto con Giuseppe. Arrivano alcuni familiari. Vorrebbero entrare e vedere, ma non glielo consentono.

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Il cognato, Sante Gabbanelli, si lascia andare a uno sfogo: «Le istituzioni? Ve le raccomando. Vai a chiedere un aiuto ai servizi sociali, ma prima di ottenerlo, devi compilare fogli su fogli, chiedono il reddito in base a questo o quell’articolo, non la finiscono più e uno finisce per rinunciare. Così funzionano le istituzioni». Nel condominio in cui aveva vissuto fino a qualche mese fa, ricordano che la convivenza con la Marchionni era piuttosto difficile per i continui eccessi del suo comportamento, sia di giorno che di notte: «Viveva da sola e, pare che non assumesse regolarmente le medicine, per cui le cure che stava facendo per la depressione si stavano rivelando poco efficaci».

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Ora che è successo il peggio, sono in molti a dire: «Silvana si curava, ma non è bastato». E mentre le auto dei carabinieri portano via Valentini, il pensiero dei più è per lui: «Povero Giuseppe». Arriva anche il sindaco Nazareno Franchellucci, si ferma con i carabinieri per avere un quadro della tragedia che si era appena consumata. «Una tragedia che mai avremmo potuto immaginare potesse avvenire nella nostra città – dice -. Esprimo a nome della comunità solidarietà e totale vicinanza ai familiari della vittima».

 

m. c. e l. g.