Omicidio a Porto Sant'Elpidio, uccide la moglie a fucilate. Scarcerato

Tragedia alla Corva, il giudice per le indagini preliminari ha disposto i domiciliari il pensionato 78enne Giuseppe Valentini

Il luogo della tragedia (Foto Zeppilli)

Il luogo della tragedia (Foto Zeppilli)

Porto Sant'Elpidio (Fermo), 23 maggio 2018 - «Come ho fatto? Come ho potuto ucciderla? Non riesco a capire? Io la volevo aiutare, ma ho combinato un disastro». Ripete in continuazione queste frasi Giuseppe Valentini, l’imprenditore elpidiense di 78 anni che l’altro ieri pomeriggio ha ucciso la moglie a fucilate. Non riesce a farsene una ragione di quello che è accaduto ed è come se fosse ancora in trance psicologica: «Non ricordo, non ricordo neanche quando ho preso il fucile. Come posso aver fatto una cosa del genere?». Sono domande che pone a se stesso Valentini, perché in realtà ha confessato l’omicidio della 76enne Silvana Marchionni ai carabinieri e al sostituto procuratore di Fermo, Francesca Perlini, che lo ha interrogato personalmente.

A confermare lo stato di un quasi totale distacco della realtà del 78enne è il anche il suo legale, l’avvocato Carlo Brugnoli: «E’ in stato confusionale, anche se ha risposto alle domande degli inquirenti ed ha confessato di aver ucciso la moglie. Però è come se vivesse due realtà parallele e quella dell’uomo che ha sparato la stesse guardando dall’esterno. Continua a ripetere che non capisce come possa aver fatto una cosa del genere.

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In effetti, appena un’ora prima della tragedia – intorno alle 12,30 – era rientrato dal lavoro e aveva chiamato il cugino medico per cercare di trovare una terapia per la moglie che soffriva di depressione e magari collocarla in una struttura dove qualcuno potesse seguirla fino a farla stare meglio. Insomma stava cercando di prendersi cura di lei, come aveva fatto per tutta la vita». L’avvocato Brugnoli spiega anche che a causare la lite sia stata la stessa ragione che aveva portato alla separazione di fatto tra i due: «Per anni lo ha accusato di tradirla, che aveva un’altra, ma in realtà questo era solo frutto della sua immaginazione. Nonostante l’avesse accolta nuovamente a casa, lei aveva ricominciato con la solita storia. Lui in questi giorni, aveva cercato di farle capire che mai l’aveva tradita e specialmente ora, a 78 anni e con suo stato di salute. Poi Giuseppe mi ha raccontato che quelle accuse erano ogni volta come una coltellata». Attualmente Valentini si trova rinchiuso nel carcere di Fermo con l’accusa di omicidio volontario.

Questa mattina davanti al giudice per indagini preliminari del tribunale di Fermo, Marcello Caporale, si svolgerà l’udienza di convalida dell’arresto, durante la quale l’avvocato Brugnoli presenterà un’istanza per la scarcerazione del 78enne. Ieri intanto uno dei figli della vittima ha effettuato il riconoscimento delle salma presso l’obitorio di Fermo. Il cadavere e la scena del crimine sono ancora sotto sequestro.