
La maxi operazione denominata ’Dust Debts’ (debiti di polvere), dopo un’indagine di otto mesi dei carabinieri, era servita a sgominare una banda dedita allo spaccio di stupefacenti composta da 11 persone. Due di loro, un fermano di 35 anni e un macedone di 46 anni, residente a Montegiorgio, sono stati condannati a rispettivamente a tre anni e due anni e sei mesi con il rito abbreviato, procedimento che prevede lo sconto di un terzo della pena. Tre dei componenti del sodalizio criminale hanno invece patteggiato la pena: un 34enne di Porto Sant’Elpidio (due anni e otto mesi), un 25 enne albanese (tre anni) e un 30enne di Porto San Giorgio (due anni e quattro mesi) mentre gli altri sei sono stati rinviati a giudizio e dovranno comparire davanti al Collegio penale del tribunale di Fermo per rispondere in concorso tra loro di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. L’indagine aveva preso il via nell’aprile 2020 e fino alla fine di luglio, i militari, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Fermo, con una serie di servizi dinamici di osservazione, pedinamenti, intercettazioni e riscontri, erano riusciti ad arginare i canali di approvvigionamento lungo la costa fermana e maceratese e ad individuare gli spacciatori che smerciavano al dettaglio cocaina e marijuana nell’entroterra. Al termine dell’attività, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Fermo, i carabinieri avevano fatto irruzione nel novembre 2020 nelle abitazioni di sei pregiudicati - tre italiani, due macedoni e un albanese - di età compresa tra i 35 e 54 anni, provvedendo alla loro cattura poiché ritenuti responsabili di spaccio continuato di sostanze stupefacenti in concorso tra loro. I componenti della banda di pusher sgominata dai carabinieri vivevano a Porto Sant’Elpidio, Sant’Elpidio a Mare, Porto San Giorgio, Pedaso, Fermo e Montegiorgio. Con l’ausilio di alcune unità del Nucleo cinofili e supportati dalla copertura aerea di un velivolo, circa 50 uomini del Comando provinciale di Fermo avevano raggiunto i diversi obiettivi che erano stati meticolosamente perquisiti, comprese le relative pertinenze e veicoli nella disponibilità degli interessati. L’operazione, che aveva portato nelle varie fasi già all’arresto in flagranza di due uomini e alla denuncia in stato di libertà di ulteriori tre italiani tra cui una giovane fermana, aveva permesso nel complesso di recuperare vari etti di cocaina, hashish e marijuana, oltre a telefoni cellulari, schede telefoniche, sostanze da taglio, strumenti e materiale per il confezionamento degli stupefacenti e oltre 16.000 euro occultati in un’abitazione.
Fabio Castori