REDAZIONE FERMO

Operazione Tre Archi. Smantellata la banda dello spaccio di droga. Arrestato anche il boss

Altro duro colpo inferto al clan dei nordafricani, il capo è stato preso a Pesaro. Un altro membro arrestato a Potenza Picena: si nascondeva in un locale ricavato all’interno di una ditta: aveva palestra e playstation.

Operazione Tre Archi. Smantellata la banda dello spaccio di droga. Arrestato anche il boss

Operazione Tre Archi. Smantellata la banda dello spaccio di droga. Arrestato anche il boss

Duro doppio colpo all’organizzazione di matrice nordafricana smantellata con l’operazione antidroga della polizia denominata "Tre Archi", in virtù del fatto che il sodalizio aveva il suo quartier generale nel popoloso quartiere fermano. Nella tarda mattinata di ieri gli uomini della questura di Fermo hanno arrestato a Pesaro il capo della banda, un tunisino di 26 anni che ha spiegato di trovarsi nel Pesarese per costituirsi. I poliziotti, però, sono arrivati prima, in quanto erano sulle sue tracce da giorni. Il 26enne è stato individuato nei pressi del carcere di Pesaro ed è lì che gli uomini della questura sono entrati in azione per arrestarlo. Il legale del capo dell’organizzazione, l’avvocato Giuliano Giordani, complimentandosi per l’ottimo lavoro degli investigatori, ha ribadito però la volontà del suo assistito di consegnarsi volontariamente in quanto sentitosi braccato: "La polizia ha fatto un ottimo lavoro con l’operazione "Tre Archi" e anche nella ricerca dei latitanti. Per questo motivo, già nei giorni scorsi, contattato dal mio assistito, gli ho consigliato di costituirsi. Il 29 settembre ho comunicato all’autorità giudiziaria la volontà del mio cliente di consegnarsi alle forze dell’ordine, per poi notificare la notizia ieri mattina. Nel frattempo, però, gli uomini della questura di Fermo si erano messi sulle sue tracce e sono arrivati pochi minuti prima. Complimenti a loro per l’ottimo lavoro".

Il 26enne tunisino era ricercato dal 18 settembre scorso quando era scattata l’operazione "Tre Archi" Insieme a lui era ricercato anche un altro sodale dell’organizzazione un egiziano di 21 anni destinatario di un provvedimento di custodia in carcere e arrestato l’altro ieri sera. Gli investigatori, utilizzando le più innovative tecniche di indagine: visione delle immagini di videosorveglianza, analisi dei transiti e pedaggi autostradali, appostamenti e pedinamenti condotti nei confronti di persone vicine al fuggitivo, sono riusciti a individuare il luogo in cui si trovava.

Quindi, i poliziotti hanno fatto irruzione in un’azienda di Potenza Picena dove il latitante si nascondeva. Il fuggitivo si era rifugiato all’interno di un locale ricavato nello stabile dell’azienda, con dentro un letto, un frigorifero ben rifornito, una playstation e un’area attrezzata a palestra. Lui nel corso blitz è stato perquisito e i poliziotti gli hanno trovato nelle tasche dei pantaloni un coltello a serramanico di 19 cm, mentre nelle altre stanze hanno rinvenuto una balestra in legno, un fucile in acciaio ad alimentazione elettrica, riproduzione della mitragliatrice AK-47, una motosega marca Spark di colore rosso con lama di lunghezza pari a cm 25 circa e altri oggetti atti ad offendere. L’immediata ricostruzione dei fatti ha permesso di accertare che il latitante si nascondeva all’interno dello stabile con il consenso del titolare dell’azienda, un 60enne del posto che è stato denunciato per favoreggiamento personale. Alcuni numeri che fanno capire le dimensioni del giro di droga controllato dall’organizzazione smantellata: ha effettuato circa 1600 cessioni di sostanza stupefacente per un ricavo complessivo, non inferiore ai 100.000 euro.

Fabio Castori