Otto appartamenti dedicati ai disabili

Per permettere loro di vivere una vita indipendente: individuato il luogo, l’ex casa del pronto soccorso

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E’ tutto confermato: la location ideale per l’investimento sul Pnrr relativo alla disabilità e alla vita indipendente in appartamenti è stata individuata nell’ex casa del Pronto Soccorso.

Nel corso di un incontro pubblico al quale sono intervenute le famiglie di disabili sono stati illustrati altri dettagli del progetto per il quale l’amministrazione comunale ha intercettato oltre 700mila euro di finanziamento. "Parliamo di otto posti letto, suddivisi in due appartamenti, con una stanza per l’operatore, in un edificio di proprietà pubblica – specifica l’assessore ai servizi sociali, Marco Traini – destinati alla coabitazione di ragazzi con disabilità, con la previsione di un inserimento lavorativo".

Il fatto che saranno selezionati solo 8 utenti "non significa che ci fermeremo qui – assicura Traini, invitando chi eventualmente fosse interessato a presentare la richiesta – perché nei prossimi interventi che saranno promossi si terrà conto di queste domande".

Sarà compito dell’assessorato ai servizi sociali e dell’Asur, effettuare le valutazioni più opportune sulle richieste pervenute per creare dei gruppi che possano amalgamarsi al meglio. Da parte sua, il Comune, ha scelto l’ex casa del Pronto Soccorso "perché si trova in pieno centro".

"E’ una location – spiega ancora l’assessore Traini – che va nella direzione di considerare l’appartamento come occasione di completa integrazione nel tessuto cittadino e sociale visto che i ragazzi potranno fare una vita completamente indipendente". Per quanto riguarda i tempi, essi sono dettati dal Pnrr ma il progetto prevede un primo step entro la fine dell’anno, "termine entro il quale deve essere firmato almeno un accordo con uno degli 8 utenti. Avremo poi il tempo di ristrutturare l’immobile (impegnando circa 350mila euro del finanziamento)".

Altri 300mila euro del finanziamento vengono impegnati per la gestione (per tre anni) e 50-60mila euro per sviluppare occasioni di lavoro.

I contenuti dell’incontro sono stati molto apprezzati da genitori che si trovano a pensare a cosa succederà ai loro figli disabili quando non ci saranno più o a come integrarli in un contesto sociale facendo una vita indipendente sotto tutti i punti di vista. Non è stata ancora definita la nuova destinazione del Centro diurno di Salute Mentale ‘Delfino Blu’, attualmente ospitato nell’ex Casa del Pronto Soccorso, ma la decisione spetta all’AV4 che ha diversi mesi di tempo per valutare, ad esempio, se può essere idonea l’ex sede del distretto sanitario di Sant’Elpidio a Mare.

Marisa Colibazzi