"Ottocento test in dieci giorni I tamponi non sono pericolosi"

La strategia contro il Covid 19 si fa sul territorio, negli ambulatori dei medici, col supporto degli infermieri formati e preparati. Lo assicura il direttore del distretto, Vittorio Scialè, che ricorda come sul territorio si siano riversati i test sierologici degli insegnanti: "Il dato finale del distretto parla di 800 test sierologici fatti in 10 giorni, pochi i positivi, tutti poi verificati col tampone negativo. Abbiamo 20 strutture residenziali monitorate tutti i giorni, mai avuti casi drammatici o situazioni di difficile gestione. In 36 ore abbiamo tamponato e sgomberato la struttura privata coinvolta nel Covid. Oggi deve passare l’idea che la pandemia non è finita, i servizi sanitari per quanto poco valorizzati sono da sette mesi sotto pressione feroce".

Per i medici di base è Paolo Misericordia a spiegare che "richiediamo fino a 120 tamponi al giorno, con un forte incremento da parte dei pediatri, sono test funzionali al ritorno a scuola ed evitare l’isolamento. Prenotiamo i tamponi con un sistema messo a punto negli ultimi giorni. Abbiamo un portale che gestiamo noi, ogni medico di famiglia e pediatra ha credenziali per prenotare e avere risultati in breve tempo. In 24 o 36 ore al massimo abbiamo il risultato del tampone. Un risultato unico. Nell’ambiente scolastico troppe famiglie fanno resistenza al tampone, fatto coi dovuti accorgimenti non fa male nemmeno ai bambini piccoli, serve a salvare la scuola e la società, sono voci senza senso quelle che dicono che faccia danni. Le squadre di calcio fanno i tamponi ogni 3 giorni, per poter continuare. Il modello è quello. Si deve garantire la comunità scolastica. È un piccolo disagio da sopportare".

Al punto tamponi di Fermo lavorano squadre preparate di infermieri, quando c’è emergenza e particolare afflusso si potenziano le presenze e si risolvono le situazioni, spiega Renato Rocchi per le professioni infermieristiche: "Gli infermieri sono elemento di congiunzione trasversale, per il tampone servono le giuste tecniche, i nostri professionisti sono grandi esperti e hanno tutti migliaia di tamponi alle spalle. Il tampone non è pericoloso, tecniche e materiali sono testati e assolutamente sicuri. I numeri sono in costante ascesa e il sistema di prevenzione si deve allineare alle nuove esigenze. In poche ore riusciamo a modificare la nostra azione, potenziando o riducendo i team, anche a domicilio, possiamo raggiungere le residenze di chi non può andare. Non lasciamo in secondo piano la formazione che si adegua ai nostri professionisti a seconda delle evidenze che escono di continuo, raggiungiamo tutti gli operatori sanitari e facciamo passare le corrette informazioni anche attraverso le persone che si prendono cura dei pazienti, i cosiddetti ‘care giver’. Purtroppo sono in forte ripresa i momenti di aggressività nei confronti degli operatori sanitari che in realtà si stanno mettendo a disposizione della collettività in maniera importante".

a. m.