Paciotti della Cna: problemi di riscossione per le ditte subappaltatrici

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L’aumento dei prezzi delle materie prime, che hanno già prodotto effetti reali sul consumo di energia, inizia a fare sentire i suoi effetti anche nei cantieri della ricostruzione post sisma. A lanciare l’allarme Giuseppe Paciotti (nella foto), presidente del direttivo Cna zona montana di Amandola. "Alcune ditte subappaltatrici avrebbero problemi di riscossione dei compensi – spiega Paciotti –. Si tratta di segnalazioni che riguardano soprattutto imprese del settore impiantistico: idraulici ed elettricisti. È successo, che alcune imprese appaltatrici, chiusa la pratica e ricevuta la liquidazione finale come da documentazione presentata all’Ufficio ricostruzione, abbiamo poi pagato i subappaltatori con molto ritardo". Le ordinanze commissariali emanate specificano però che i fornitori vanno pagati entro 30 giorni dal termine dei lavori.

"Le imprese appaltatrici – commenta Andrea Ricci, responsabile sindacale Cna montana – nel rendicontare i lavori, autocertificano di impegnarsi alla liquidazione dei fornitori, salvo ovviamente contratti di subappalto, anche verbali, in cui siano specificati termini differenti su cui le parti si accordano". Quella segnalata però sempre una tendenza che si sta diffondendo nella zona. "Comprendiamo che la crisi che sta attraversando il settore – prosegue Ricci - caratterizzata da costi per materie prime, energia e consumi in costante aumento, non consente alle imprese grandi margini di anticipo delle spese, e che una dilazione dei pagamenti sia quasi fisiologica. Come Cna è nostra intenzione segnalare situazioni poco chiare e chiedere controlli più accurati". Il direttore di Cna, Alessandro Migliore, ha ricordato la richiesta inviata al Governo di sostenere le piccole e medie imprese nella realizzazione di impianti di autoproduzione di energia al fine di ridurre il costo della bolletta.

a. c.