Paglia e cappello, tradizione tramandata ai giovani

A Montappone la premiazione del concorso dedicato alla memoria di Giuliano De Minicis

Paglia e cappello, tradizione tramandata ai giovani

Paglia e cappello, tradizione tramandata ai giovani

Tramandare alla future generazioni i valori delle tradizioni legate alla lavorazione della paglia e del cappello, questo il patrimonio culturale che la borsa di studio intitolata a Giuliano De Minicis vuole trasmettere ai giovani. Si è tenuta nella sala consiliare di Montappone la cerimonia di premiazione del premio ‘L’arte del cappello. Il futuro s’intreccia con l’antico mestiere’, dedicata alla memoria di Giuliano De Minicis e giunta quest’anno alla terza edizione e rivolta agli alunni della scuola ‘Collidi’ di Montappone. Con estrema lungimiranza nel corso degli anni Giuliano De Minicis, ha ideato e contribuito a realizzare numerosi progetti fra cui il Museo di Montappone, la rievocazione storica. Alla cerimonia fortemente voluta da Luca De Minicis, figlio di Giuliano, sono intervenuti il sindaco Mauro Ferranti, agli assessori Mario Clementi e Isabella Pierucci, la Dirigente scolastica Patrizia Tirabasso insieme agli insegnanti. Il primo premio del valore di 600 euro è andato ex equo a Maria Laura Mennecozzi e Martina Luccerini, che hanno realizzato un fantasioso video dedicato alla scoperta del capello, oltre alla realizzazione di un copricapo a tema; secondo classificato Vittorio Miti con una relazione sul valore sociale del cappello che si è aggiudicato un premio di 400 euro. Menzione speciale invece per il lavoro di Riccardo Zagaglia. "Giuliano era un vulcano di idee e sono convinto che oggi vedendo questi lavori si sarebbe divertito – racconta Mauro Ferranti –. È stato difficile scegliere i vincitori i lavori erano tutti meritevoli". "Mio padre ha lavorato per allestire il museo – ricorda Luca De Minicis – per avere la certezza di tramandare alle future generazioni la tradizione del cappello, ma abbiamo bisogno anche della vostra visione del futuro per far proseguire questa storia".

Alessio Carassai