"Partecipate, la fusione è congelata"

Il sindaco sull’operazione tra la San Giorgio Energie e la Solgas di Fermo: "Valuteremo più avanti"

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"Ad oggi è congelato". Così senza tanti giri di parole e ribadendolo più volte il sindaco Valerio Vesprini rappresenta il processo di unificazione delle partecipate San Giorgio Energie di Porto San Giorgio e Solgas di Fermo. Una condizione immaginabile dal silenzio in cui era accuratamente tenuta da parte Comuni interessati. Celiando si può dire strano il trovarsi in uno stato di assideramento due aziende che vendono gas ed elettricità. Ma, scherzi a parte, così è se lo dice il primo cittadino, latore di una notizia destinata a congelare, giusto per restare in tema, gli entusiasmi dei tanti che vedevano nell’unificazione la possibilità di un esponenziale sviluppo delle due partecipate e dei Comuni di appartenenza e plaudivano ad uno dei rari casi di collaborazione tra Porto San Giorgio e Fermo. Delusione per un progetto ambizioso che appare fallito.

"Situazione congelata – insiste Vesprini – in conseguenza di quanto sta accadendo nei mercati finanziari per l’aumento spropositato del costi dell’energia. Uno stato di cose che impone un momento di riflessione. Poi effettueremo una valutazione una volta che sia passato questo scioccante aumento dei prezzi". Il sindaco, poi, riferisce che lo scorso mese di agosto ha avuto un primo incontro con la Sgr Rimini, il partner privato della San Giorgio Energie, e che con esso ha iniziato a gettare le basi per una futura discussione, dato che la polemica che c’è stata con Fermo e la situazione di incertezza dei mercati ponevano al momento un freno quindi un congelamento rimandando tutto a tempi migliori. Resta sul vago Vesprini circa il destino attuale e futuro della società limitandosi a dire che l’obiettivo oggi non è parlare di fusione che comunque resta un’opportunità facente parte del programma elettorale ed intesa anche come apripista di collaborazioni con Fermo in altri servizi. L’obiettivo al momento dice essere quello di tenere la società in una situazione di stand-by, di tranquillità perché gli scossoni del mercato energetico potrebbero avere delle ripercussioni su di essa con il rischio di una diminuzione del suo valore.

"Considerando quindi lo stato attuale – conclude – tutto è in divenire. L’obiettivo insieme alla partecipata e al nostro socio è cercare di fare avere il minore degli effetti negativi alla San Giorgio in questa situazione chiamiamola difficile del mercato che stiamo vivendo. Pertanto ad oggi è tutto congelato".

Silvio Sebastiani