Stanno facendo discutere, in questi giorni, le ulteriori somme che vengono richieste a proprietari di passi carrabili oltre che ad attività commerciali per le insegne: somme che hanno colto i più di sorpresa e sulle quali interviene il capogruppo di Fd’I, Gionata Calcinari, riducendo la questione una considerazione: "E’ tutto molto semplice: l’amministrazione ha scelto di aumentare queste imposte. Una scelta politica sbagliata, soprattutto perché in un periodo già così difficile e complesso di suo per famiglie e negozianti, aumentare la pressione fiscale è del tutto inopportuno e controproducente". Intanto una precisazione: "Nel canone unico patrimoniale rientrano i passi carrai, la tassa per l’occupazione del suolo pubblico, l’imposta sulla pubblicità e l’amministrazione ha scelto di aumentare le imposte tirando in ballo la solita scusa che finora quelle applicate erano le aliquote più basse di tutti". Il fatto è che i termini di pagamento di queste imposte erano ampiamente scaduti e i cittadini avevano già pagato il dovuto e si sentivano tranquilli per aver fatto il proprio dovere senonché, a distanza di qualche mese, si sono ritrovati con la richiesta di ulteriori somme, per gli stessi passi carrabili e per le insegne, tanto che sul momento non capivano il perché di queste ‘integrazioni’. "Dubbi legittimi perché l’applicazione degli aumenti che, nel caso delle insegne si aggira sul 25%, è stata retroattiva" spiega Calcinari che aggiunge: "Ma c’è stato un aumento anche dei passi carrabili, così come sono aumentate le rette della casa di riposo, degli asili nido". "Questa è una giunta a guida Forza Italia che aumenta tasse e imposte nonostante siano quelli che dicono di non voler mettere le mani in tasca ai cittadini" incalza il capogruppo di Fd’I che, completa l’attacco ricordando "che questi aumenti servono a tappare un buco di 8milioni di euro di crediti non riscossi" e considerando che "alla fine, i soldi vengono sperperati per feste e festicciole che costano qualche decina di migliaia di euro e che fanno registrare flop clamorosi in termini di pubblico".
Marisa Colibazzi