FABIO CASTORI
Cronaca

Pericoloso stalker finisce nei guai. Perseguita ex e il nuovo fidanzato. E cerca anche di rapire la figlia

Accecato dalla gelosia aveva dato il via a telefonate e messaggi minatori, danneggiamenti e aggressioni. Il clou in un ristorante dove ha provato con la forza a prelevare la bambina .

Il legale delle vittime, l’avvocato Massimo Di Bonaventura è soddisfatto

Il legale delle vittime, l’avvocato Massimo Di Bonaventura è soddisfatto

Aveva perseguitato per anni la sua ex compagna, una 30enne di Porto San Giorgio, e il suo attuale convivente, con minacce di morte, pedinamenti e aggressioni, che avevano reso la vita impossibile ad entrambi. Per questo motivo un 32enne di Recanati è comparso davanti al giudice del tribunale di Fermo per essere processato. Il giovane, difeso dagli avvocati Marco Massei e Gabriele Pacini, è stato condannato ad un anno di reclusione per stalking. Soddisfatto all’uscita dall’aula il legale delle vittime, l’avvocato Massimo Di Bonaventura: "E’ stata una sentenza equa per una serie di inquietanti episodi, che hanno sconvolto la vita dei miei assistiti e che, a volte, hanno coinvolto anche la figlioletta nata dal precedente rapporto tra la vittima e l’imputato".

L’escalation era iniziata nel 2021 quando la giovane sangiorgese aveva interrotto il rapporto con il 32enne di Recanati e lui non aveva accettato il nuovo rapporto sentimentale con l’attuale convivente. Acciecato dalla gelosia, aveva dato il via ad una serie di telefonate e messaggi minatori, paventando la possibilità di toglierle l’affidamento della bambina. Bambina che, dopo un appostamento in un noto ristorante, aveva cercato di prelevare con la forza per poi minacciare e aggredire la sua ex, che aveva tentato di fermarlo.

La persecuzione era andata avanti per tempo, facendo registrare un altro episodio in cui il 32enne, recatosi presso lo chalet frequentato dalla vittima e dal suo nuovo compagno, aveva inveito contro i presenti, si era gettato sopra i tavolini e aveva aggredito i proprietari, per poi recarsi più volte di fronte all’abitazione delle vittime e dei genitori, minacciando tutti di morte e quindi colpire l’auto con a bordo la coppia.

Alla fine le due vittime, esasperate avevano presentato denuncia ai carabinieri e il sostituto procuratore, Marinella Bosi, aveva aperto un fascicolo nei confronti del giovane recanatese. Poi il processo e infine la condanna, purtroppo l’ennesima per un fenomeno che nonostante la prevenzione e gli appelli resta al centro delle cronache.

Fabio Castori