Porto San'Elpidio, botte e minacce alla madre. Arrestato

La maltrattava per avere i soldi necessari ad acquistare la droga

La polizia in azione

La polizia in azione

Fermo 11 settembre 2019 - Maltrattava da anni l’anziana e invalida madre, minacciandola, insultandola, schiaffeggiandola. Le aveva dato più volte pugni al volto, afferrandola per il collo e tentando di soffocarla, costringendola a rivolgersi al pronto soccorso per le lesioni riportate.

Era arrivato persino a sequestrarla, chiudendola a casa e serrando la porta, nascondendo le chiavi sopra un mobile alto, dopo averla privata del telefono cellulare e mettendola in condizioni di non chiedere aiuto. Tutto questo per ottenere i soldi per comprare la droga, della quale faceva sistematicamente uso. Per lui al termine delle indagini della polizia di Fermo sono scattate le manette ai polsi.

In carcere è finito un 34enne di Porto Sant’Elpidio, denunciato più volte all’autorità giudiziaria e recentemente sottoposto dal gip del tribunale di Fermo alla misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla madre. Il giovane noncurante delle disposizioni, ha sistematicamente, deliberatamente e ripetutamente violato la misura coercitiva, tanto che era stato sottoposto all’aggravamento del mandato, con il quale il giudice gli aveva imposto anche l’obbligo di presentarsi ad un ufficio di polizia giudiziaria di Milano, città dove aveva comunicato di essersi trasferito.

Anche lì, però, ha dimostrato la sua indole violenta contro le persone, aggredendo in due circostanze diverse chi lo ospitava e facendo poi perdere le sue tracce, ignorando anche il nuovo aggravamento della misura.

Dinanzi a tali condotte, il gip del tribunale di Fermo, su proposta del pubblico ministero, ha fatto proprie le segnalazioni della questura di Fermo, che hanno fatto emergere come il giovane costituisca pericolo non solo per l’anziana ed invalida madre, ma per la collettività, e quindi ha disposto un ulteriore aggravamento della misura cautelare, con la sua carcerazione immediata.

Ieri pomeriggio sono stati i poliziotti della questura di Fermo, insieme ai colleghi del commissariato “Garibaldi Venezia” di Milano, a rintracciare ed accompagnare in carcere il 34enne. Finalmente, ora, le sue vittime possono stare più tranquille.