Pieragostini lascia il Murri. Pediatria perde il primario

Si trasferisce a dirigere l’omologo reparto all’ospedale Grassi di Ostia. Le sue funzioni saranno coperte da Di Corcia in attesa del nuovo dirigente.

Pieragostini lascia il Murri. Pediatria perde il primario
Pieragostini lascia il Murri. Pediatria perde il primario

E’ arrivata a Fermo nel 2019 Luisa Pieragostini, a dirigere il reparto di pediatria e neonatologia del Murri. Piglio deciso, forte esperienza, una grande voglia di dare slancio ad un reparto da sempre in sofferenza, in termini di personale. Oggi arriva la decisione, da un paio di giorni la dottoressa Pieragostini ha detto addio al Murri, si trasferisce a dirigere l’omologo reparto all’ospedale Grassi di Ostia. Per la pediatra, originaria di Roma, è un avvicinarsi a casa ma forse è anche un arrendersi alle difficili condizioni di lavoro di un reparto che da anni ormai si affida ai medici delle cooperative per poter chiudere i turni, con tre o quattro medici titolari. C’è un bando per l’assunzione di almeno quattro pediatri ma mai nessuno si fa vivo, il settore è in sofferenza, gli specializzandi non scelgono pediatria e chi lo fa finisce a fare la pediatria di libera scelta. Ecco allora che Fermo si ritrova in forte sofferenza, in questi anni il reparto aveva avuto importanti momenti di riorganizzazione, anche logistica. Sono arrivati i colori e gli arredi a misura di bambino, la primaria Pieragostini ha fortemente voluto che in reparto, appena il Covid ha mollato la presa, entrassero volontari e associazioni per la dog therapy, proprio per venire incontro sempre ed esclusivamente alle esigenze dei piccoli pazienti. Ci sono stati importanti momenti di condivisione e di studio dei percorsi terapeutici e una strategia di intervento comune con la ginecologia per farsi carico dei piccoli prematuri o con difficoltà alla nascita. Adesso si ricomincia da capo, si cerca urgentemente un primario, le cui funzioni saranno per ora coperte dalla pediatra Di Corcia. Il saluto della ormai ex primaria è per il territorio, perché non smetta di stare vicino alla pediatria, con i progetti di vicinanza, con le donazioni, con un’amicizia ma soprattutto con un supporto concreto che può fare la differenza per i bambini e per i medici che li devono curare.

a.m.