Pinne e coda recise, trovato morto un delfino

L’esemplare è un cucciolo di un anno e presenta ferite compatibili con un’elica: il recupero sotto gli occhi dei bagnanti in spiaggia

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Quando il responsabile del servizio di salvataggio ha visto affiorare dall’acqua quella sagoma, si è precipitato in mare a bordo del suo pattino pensando al peggio. Poi la macabra scoperta: quella carcassa non era un uomo ma di un cucciolo di delfino morto da circa un giorno. L’esemplare, lungo poco più di un metro, presentava la pinna spezzata e parte della coda tagliata. È molto probabile quindi che possa essere stato colpito da un’elica di qualche imbarcazione a motore che lo ha ferito mortalmente.

Il cucciolo di delfino, sotto gli occhi di decine di curiosi esterrefatti dalla triste scoperta in acqua del cadavere galleggiante del mammifero,, è stato trascinato in spiaggia dell’addetto alla sicurezza in mare, quindi è stato preso in consegna dagli uomini della Guardia Costiera che dovranno stabilire con certezza le cause del decesso.

La carcassa è stata messa in una busta di plastica, e gli inquirenti passeranno oggi a ritirarla per sottoporre l’animale morto alle analisi dell’istituto zooprofilattico.

Sembra che anche stavolta la responsabilità sia dovuta all’attvità umana in mare, che diventa frenetica nei giorni clou dell’estate. Le barche a motore rappresentano una frequente causa di morte per i cetacei che ancora popolano i nostri mari, insieme alla plastica. Spesso i delfini la ingeriscono, in particolare i sacchetti, scambiandola per una medusa, proprio come succede alle tartarughe, altra specie minacciata dall’incuranza per l’ambiente marino.