"Poche idee per il futuro della città"

Montegranaro, la minoranza critica: gran parte delle opere finanziate e avviate non è stata portata a termine

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"Qual è la progettualità per la città di questa amministrazione a sei mesi dall’insediamento?" lo chiede il gruppo di minoranza, Avanti Montegranaro, consapevole che "sì, occorrono dei tempi per impostare parte del programma elettorale, ma non possiamo nascondere che gran parte delle opere finanziate e avviate dovevano essere portate a termine. Tra l’altro, il sindaco Endrio Ubaldi e l’assessore Giacomo Beverati avevano condiviso quelle scelte".

Il riferimento è al discorso della scuola media ‘A. Caro’: "Clamoroso, sono stati rimandati indietro al Ministero i 3 milioni di euro che ci erano stati assegnati per il nuovo edificio e, intanto, il quartiere San Liborio, dove sono stati portati tutti i ragazzi delle medie, sta soffrendo un sovraffollamento e una congestione stradale che avrebbe dovuto essere per un periodo tutto sommato breve, e che invece adesso non si sa quando potrà durare. E auguriamoci che arrivino i finanziamenti del Pnrr". C’è anche il palazzo comunale: "Non si sa perché i lavori non partono. Beverati sostiene che va adeguato il listino per gli aumenti dei prezzi dei materiali che ci sono stati, ma resta il fatto che un’opera finanziata con 2,5milioni di euro e pronta per il bando non parte". Non va meglio al complesso sportivo ‘La croce’: "In questo caso, l’impegno di spesa era di 300mila euro e i lavori erano iniziati, riguardavano l’anti stadio con la realizzazione di percorsi pedonali e non si capisce perché tutto si è fermato. Al nostro consigliere che chiedeva il motivo, non hanno neanche saputo dare una risposta". A ciò si aggiunga la pratica di una transazione portata nell’ultimo consiglio, che ha visto la minoranza uscire dall’aula al momento del voto.

"Il privato aveva fatto causa al Comune perché parte di un’area a servizio del cimitero e usata da anni e anni dal pubblico, era ancora intestata a lui. All’epoca, noi ci eravamo costituiti puntando sull’usucapione. Adesso, invece, questi amministratori hanno portato in consiglio l’accordo transattivo per 26mila euro. Ma in delibera – dice la minoranza - non c’era la transazione e hanno spiegato che non l’hanno messa per motivi di privacy. Non basta: la transazione era stata sottoscritta prima di portarla in consiglio. Ma non c’era la sentenza del Tribunale, non c’era il parere del nostro legale e non c’era la stima".

Marisa Colibazzi