Pochi servizi e spazi per lo studio "Noi universitari vogliamo di più"

Viaggio tra gli studenti della Politecnica: il parco della Mentuccia ideale per studiare all’aperto ma va sistemato

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di Angelica Malvatani

Una città universitaria è un posto che vive, che respira di giovinezza e di speranza. È uno slancio di economia e di futuro, di progetti e di incontri. Fermo è sede di università ormai da vent’anni, il sindaco Calcinaro ci ha creduto sempre e ci hanno investito i rettori che si sono succeduti. E poi ci sono loro, i ragazzi, quelli che scelgono Fermo per studiare ingegneria gestionale, l’unica sede per il centro sud, tra Bari e Bologna, è solo qui, lo diceva sempre l’ex rettore Longhi. Un’idea ripresa anche dall’attuale numero uno della Politecnica, Gian Luca Gregori, che ha trovato il modo per potenziare anche il corso di infermieristica, con la magistrale che porterà a cinque gli anni di studio. Gli studenti raccontano di una città tranquilla, di pochi servizi ma anche di un tessuto economico che fa sperare per un posto di lavoro sicuro. Simone Angelucci è al terzo anno di ingegneria, originario della Puglia, ha vissuto a Fermo anche i mesi del lockdown per Covid: "Siamo in tanti dalla mia regione, proprio perché Fermo è più vicina ed economica di Bologna. È una città adatta per studiare, certo, con pochi svaghi, ma anche sostenibile per quanto riguarda gli affitti". La media per una stanza è di 200, massimo 220 euro, in casa si sta anche in sei, spesso con un bagno solo: "Il che, prosegue Simone, non è proprio semplice. Le case sono per lo più in centro storico o nella zona di Santa Caterina, vicino all’università, ci si sposta facilmente a piedi. Poi però per far quadrare i conti dobbiamo prendere la macchina e andare nei supermercati meno blasonati, altrimenti non ci stiamo dentro". Sonia D’Agostino parla di una università di qualità, dove ci si sente accompagnati: "Io ho studiato al liceo classico, devo dire che se non avessi avuto intorno una università piccola, con i docenti a disposizione e i compagni che ti aiutano con gli appunti, sarei stata in difficoltà. Sono originaria dell’Abruzzo, ho sempre trovato casa su internet, spesso i proprietari affittano ad una ragazza e poi tocca a lei trovare le compagne per dividere le spese. Per una stanza doppia si paga anche 150 euro a testo, una cifra abbordabilissima rispetto a quello che si sente da Milano, per esempio, o da Bologna". I ragazzi spiegano che ci sono poche convenzioni per gli studenti, i trasporti per esempio non hanno tariffe agevolate così come non ci sono negozi in grado di proporre sconti particolari: "Dobbiamo fare i nostri conti – sottolinea Sonia –. Chi può lavora d’estate". Samuele De Sanctis viene da Pescara, ha già la laurea triennale, ha provato la magistrale a Torino ma poi è tornato a Fermo: "La dimensione di Fermo mi aiuta di più, sono contento di essere tornato. E poi, certo è anche una questione di costi. Qui non ci sono molti divertimenti, spesso ci siamo organizzati nelle case, in birreria in piazza. Quello che manca, secondo me, è uno spazio all’aperto, con i tavoli e le sedie, per poter studiare fuori e magari incontrarci. Penso che il parco della Mentuccia sarebbe l’ideale in questo senso. E poi anche per me è essenziale che si trovino forme di convenzione per abbattere i costi per gli studenti, l’autobus per esempio è un peso importante, senza macchina non riesci nemmeno a fare la spesa. Di certo Fermo non è una città semplice per spostarsi".