PAOLA PIERAGOSTINI
Cronaca

Polo d’infanzia, rette raddoppiate: "Sono stati adeguati i contratti"

Moresco, il sindaco Splendiani: "Porteremo in Regione il caso di una spesa di simili proporzioni"

Il sindaco di Moresco. Massimiliano Splendiani risponde sul caso dei costri aumentati del Polo d’infanzia

Il sindaco di Moresco. Massimiliano Splendiani risponde sul caso dei costri aumentati del Polo d’infanzia

La cooperativa che gestisce il ‘Polo d’infanzia’, rimodula i contratti alla categoria professionale degli educatori e la retta per ogni bambino passa da 200 a 540 euro mensili. E’ quanto sta accadendo a Moresco, dove il ‘Polo d’infanzia’ comunale comprende le sezioni ‘centro giochi’ e ‘primavera’ ed accoglie bimbi da 1 a 3 anni. Il Polo è gestito dal Comune che sottoscrive contratti di affidamento alle cooperative chiamate a fornire personale formato e riconosciuto. Nel rispetto del ruolo dell’ente comunale vocato ad erogare servizi, il costo della cooperativa viene ammortizzato dal contributo comunale che può contare anche su quello regionale, essendo il Polo d’infanzia, istituzionalmente riconosciuto. Il centro è infatti sorto per sostenere le famiglie giovani con bambini ed incentivare la residenza sul territorio, contro lo spopolamento. Professionalità e cura del centro, hanno consolidato le richieste che ad oggi contano 22 iscrizioni, per il servizio di accoglienza di 5 ore e mezzo, al costo mensile di 200 euro. Ora però, la rivalutazione dei contratti degli educatori, rischia di capovolgere il significato di ‘servizio pubblico’. "L’adeguamento del contratto agli educatori – spiega il sindaco Massimiliano Splendiani – si traduce nell’aumento della tariffa oraria che passa da una media di 16 euro, a 29. Ciò incide sulla retta mensile a carico delle famiglie per ogni bambino, che passa da 200 a 540 euro, già sgravata del sostegno pubblico". Un aumento di costi quasi triplicato che inevitabilmente mette in crisi la gestione del Polo d’Infanzia, da sempre punto di riferimento per la comunità del territorio, non solo di Moresco ma della media valle dell’Aso. "Non è mia intenzione entrare nel merito della rimodulazione dei contratti di lavoro – prosegue Splendiani – non sono un sindacalista, ma sono un sindaco che, nel rispetto delle responsabilità verso la propria comunità, ha il dovere di intervenire sia a livello sociale che politico. A livello sociale cercheremo in primis di risalire alla legalità rispondente ad un contratto triplicato per poi procedere al confronto con altre cooperative e con i genitori dei bambini. A livello politico invece – conclude Splendiani – porteremo in regione la riflessione sul senso pratico di una retta familiare di simili proporzioni, che non ha nulla a che vedere con azioni messe in campo da un piccolo Comune come Moresco, volte a potenziare i servizi mirati a contrastare lo spopolamento dei borghi".

Paola Pieragostini