Polo scolastico, la minoranza va all’attacco

La minoranza 'Insieme per Cambiare Montegiorgio' denuncia il ritardo nella realizzazione del nuovo Polo scolastico di Croce di Via a Montegiorgio, evidenziando il fallimento delle scelte amministrative e il danno per i cittadini.

Polo scolastico, la minoranza va all’attacco

La minoranza 'Insieme per Cambiare Montegiorgio' denuncia il ritardo nella realizzazione del nuovo Polo scolastico di Croce di Via a Montegiorgio, evidenziando il fallimento delle scelte amministrative e il danno per i cittadini.

Inizia il nuovo anno scolastico, e il gruppo di minoranza ‘Insieme per Cambiare Montegiorgio’ riportano l’attenzione sul nuovo Polo scolastico di Croce di Via. Mentre l’Amministrazione – dicono i consiglieri – sarà stata occupata a presenziare gli istituti per la foto inaugurale, in molti si chiedono che fine abbia fatto il nuovo Polo scolastico. Risale ormai a tre anni fa l’approvazione dell’ordinanza e sono almeno sette anni che la procedura è stata avviata. Ma da oltre un anno il cantiere è fermo, le strade di accesso sono state fatte ma poi quanti anni dovranno ancora passare prima di veder realizzata la nuova scuola?". Parte da qui la ricostruzione cronologica della minoranza: "La ricostruzione post sisma delle scuole è ormai stata completata in tutti i paesi: solo a Montegiorgio non è stato posato neanche il primo mattone. Un tale ritardo non è altro che la testimonianza concreta del fallimento delle scelte portate avanti da questa Amministrazione e dalla precedente. Il Polo prenderà forma, ad essere ottimisti, non prima di 10-12 anni dal sisma del 2016, ci costerà oltre 20 milioni di euro, sarà sovradimensionato con conseguente inutile cementificazione, occuperà una delle migliori aree agricole e paesaggistiche del territorio e sarà isolato da qualsiasi contesto urbano dotato di servizi. Oltre al danno anche la beffa, visto che del Polo non c’è ancora traccia. Il tempo scorre inesorabile, e un bambino che nel 2016 si apprestava a frequentare la prima elementare, e che poteva ragionevolmente sperare di frequentare le scuole medie inferiori nel nuovo Polo, oggi sa con certezza che dovrà aspettare che siano in età scolare i suoi figli per poter mettere piede all’interno del Polo, i cittadini meritano questo".

a. c.