Fermo, Ponte sull’Aso, pazienza finita: "Politici e dirigenti, vergogna"

Cittadini sul piede di guerra. Porrà: "Per noi solo disinteresse"

RABBIA I cittadini indignati

RABBIA I cittadini indignati

Montefiore dell'Aso (Fermo), 12 agosto 2017 - «Politici, amministratori e dirigenti locali, siete una vergogna». Questo lo striscione apposto lungo la transenna della sponda sud del ponte sul fiume Aso, crollato in seguito all’alluvione del dicembre 2013, dove ieri si è tenuta un’assemblea pubblica promossa dai sindaci di Monterubbiano Maria Teresa Mircoli e Montefiore dell’Aso Lucio Porrà per un confronto tra cittadini e istituzioni a cui si auspicava una maggiore presenza sia degli uni che degli altri.

«I politici assenti – ha esordito Porrà – hanno solo manifestato il proprio disinteresse per questo territorio. Ho volutamente scelto di non indossare la fascia da sindaco – ha proseguito – perché mi vergogno di rappresentare le istituzioni di fronte ai cittadini, verso i quali mi sento come un padre che non sa accontentare i figli». Di «burocrazia che strangola» e mette tutti sul «carro dei vinti» ha parlato invece la Mircoli «Faccio appello al ‘politico che conta’ – ha detto – affinché la burocrazia riveda i suoi passi e si stili un cronoprogramma di azioni che portino alla realizzazione dell’opera».

«L’avvio dei lavori di ricostruzione del ponte – ha spiegato il presidente della Provincia di Ascoli Piceno Paolo D’Erasmo, contestato dai cittadini – è in mano alla Regione Marche. Per rendere il progetto cantierabile, è necessario sbloccare la cifra di 495mila euro da economie di utilizzo al ribasso (facenti parti del contributo dei 3milioni di euro elargiti per il ripristino dell’opera ndr) indispensabili a coprire le opere complementari resesi fondamentali a seguito delle modifiche statiche verificate sui piloni dopo il terremoto. Se la Regione riconoscerà tale iter, ad ottobre potranno prendere il via i lavori».

«Trovarsi dopo quattro anni a dare ancora spiegazioni su un’opera che non ha visto l’avvio – ha commentato l’onorevole Remigio Ceroni – è sintomo di un grave dato di fatto: chi ha operato ha operato male senza assumersi le responsabilità del ruolo che ricopre. La burocrazia – ha concluso – è fatta dal politico». «Non vedo tra i presenti né il presidente della giunta regionale né gli assessori regionali competenti – ha affermato la vicepresidente delcConsiglio regionale Marzia Malaigia – mentre la politica è chiamata a dare risposte ai cittadini e allo sviluppo del territorio».