
Il consiglio comunale
Affidata dal consiglio comunale di Porto San Giorgio la gestione provvisoria del porto turistico alla società partecipata Sgds: "E’ stata una scelta politicamente scontata effettuata da parte del vicesindaco e assessore al patrimonio, Fabio Senzacqua, che mirava ad accaparrarsi tale gestione tramite la Sgds" è la supposizione critica del gruppo comunale del Pd. La replica "No, io non mi accaparro nulla è il popolo sangiorgese che si riprende il porto." Del resto Senzacqua è il deus ex machina delle operazioni che hanno interessato l’impianto portuale negli ultimi due anni. E’ stato lui ad individuare il mancato pagamento dei canoni demaniali e la non presentazione della polizza fideiussoria da parte del gestore del porto Società Marina. E’ stata l’individuazione di tale situazione ad innescare il procedimento che ha comportato la decadenza della concessione in capo alla società Marina e lo sfratto della stessa dal porto. Quello di martedì scorso è stato un consiglio comunale molto acceso in cui maggioranza ed opposizione non se le sono certo mandate a dire. La decisione di affidare la gestione del porto alla partecipata è stata presa insieme allo stanziamento di 300.000 euro per interventi di sicurezza delle banchine. La scelta della Sgds sarebbe stata inevitabile dato che le alternative proposte dal Pd, gestione diretta del comune o una gara per privati, sono state escluse dagli uffici comunali al patrimonio e al demanio perché una gara per privati sarebbe stata impossibile nei tempi stretti necessari, mentre la gestione diretta da parte del comune stata ritenuta tecnicamente impraticabile per l’esigenza di disporre rapidamente di fondi. Il consigliere Andrea Rogante ha sottolineato che quella definita come "situazione" da parte di Senzacqua in effetti non è una semplice "situazione", ma un "danno" ereditato dalla passata amministrazione per non aver preteso la polizza fideiussoria da parte del gestore del porto per la copertura di debiti che poi si sono verificati con il mancato pagamento di canoni demaniali. Un danno secondo lui che ha impegnato gli uffici del comune distraendoli dal lavoro quotidiano. Critici l’ex sindaco Nicola Loira ed i consiglieri del Pd Catia Ciabattoni, Elisabetta Baldassarri e Christian De Luna, i quali hanno definito l’affidamento della gestione del porto alla partecipata un "salto nel buio" e un’"operazione di rischio". Hanno messo in discussione l’adeguatezza della Sgds per struttura e competenze, descrivendola come una "formichina" con "spalle fragili" a cui si affida un peso eccessivo, specialmente ricordando una sua presunta crisi finanziaria di due anni fa. In chiusura i consiglieri del Pd sono usciti dall’aula al momento del voto dopo aver ritirato un loro ordine del giorno con richiesta di rinviare la decisione e ricercare opzioni diverse: "Fin da quando il Comune ha intrapreso il procedimento di decadenza della concessione, Senzacqua & Co. hanno fortissimamente voluto prendere in mano il porto, guardandosi bene dal valutare se ci fossero alternative che non addossassero ai cittadini di Porto San Giorgio i rischi di un coinvolgimento diretto dell’Ente in un’attività così rischiosa e complicata, poi se venissero a mancare soldi, e non è scontato, dovrebbero cacciarli i sangiorgesi?" si legge in una nota del Pd. Il controcanto è del consigliere di maggioranza, Emanuele Morese: "Le vicende che hanno interessato il porto negli ultimi anni sono complesse e meritavano una risposta forte. Questa maggioranza ha scelto di esserci, di affrontare il nodo con responsabilità e trasparenza. Chi invece ha scelto di uscire dall’aula, come il Pd che ha rinunciato al proprio ruolo istituzionale. Una decisione incomprensibile, indegna della funzione di rappresentanza esercitata in Consiglio" Silvio Sebastiani