Ha lavorato nel reparto di Pediatria di Fermo per venticinque anni la dottoressa Emanuela Lanfranchi, a Fermo è stata, fino a due anni fa e per 13 anni in totale, responsabile della Patologia neonatale, attuale Presidente regionale della Società Italiana di Neonatologia. Oggi la pediatra, primario a Urbino, torna a ricordare che Fermo hanno lavorato in tanti per costruire un sistema di qualità, al servizio dei bambini: "Pare che oggi l’azienda abbia perso la memoria di una storia importante che va avanti da molti anni e che ha molti protagonisti. Riorganizzazione della rete per livelli di intensità di cura e assistenza: la Conferenza Stato Regioni del 2010 aveva stabilito gli standards delle neonatologie, prevedendo un primo e secondo livello. A quel tempo nelle Marche nascevano più di 14000 neonati e si voleva fare in modo che i pochi posti letto al Salesi fossero destinati alle cure dei casi più complessi e dei grandi prematuri, mentre nei centri periferici si poteva gestire una casistica di bassa e media complessità. La rete neonatologica marchigiana ha avuto il suo battesimo nel 2011, da noi c’era il primario Caferri, la neonatologia di Fermo è entrata a far parte della rete neonatologica marchigiana nel 2014, grazie all’impegno del Direttore dell’Ostetricia e Ginecologia di allora, Vincenzi e grazie all’impegno del direttore Caferri e della sottoscritta, che, nell’ottica di adeguare la neonatologia ad una Ostetricia di II livello, grazie ad un direttore generale lungimirante, Gianni Genga, aveva iniziato a frequentare nel 2010, per 18 mesi, il Master in Terapia Intensiva Neonatale a Padova. Lì abbiamo gettato il seme che nel tempo è diventato un robusto albero, che ha dato tanti frutti. Oggi dunque non si può dire che non siamo in quella rete fondamentale".
Lanfranchi ricorda che esiste nelle Marche la sezione Regionale della Società Italiana di Neonatologia (Sin), con un comitato di coordinamento di cui fa parte da circa 10 anni e del quale è presidente da 3 anni: "Abbiamo organizzato corsi di formazione, convegni, partecipato ai tavoli tecnici regionali, implementato protocolli e tanto altro, con un unico obiettivo: avere al centro il neonato e la sua famiglia. Abbiamo avuto di recente due enti fondamentali, uno a Siena e uno a Civitanova Marche che ci fa piacere rendere pubblici, perché è importante che le famiglie sappiano che ci sono medici, pediatri, neonatologi, infermieri che in silenzio, ogni giorno, lavorano per rispondere ai bisogni di salute dei loro piccoli pazienti e delle loro famiglie, nel miglior modo possibile".