"Prelievo delle acque dal Tenna, serve il no di tutti gli enti"

"Il progetto della Ciip relativo al prelievo di acqua dal fiume Tenna, in località Corazza di Montefortino, per dirottarla al potabilizzatore del lago di Gerosa e quindi distribuirla verso Ascoli e lidi piceni, sarà un danno per la vita del fiume e dell’intera vallata". Sono le preoccupazioni che l’ex sindaco di Amandola Riccardo Treggiari esprime senza mezzi termini. "Conosco il Tenna e l’Aso, essendo stato per più di 20 anni dirigente dell’Area tecnica in Bonifica e ingegnere responsabile delle dighe di San Ruffino e Gerosa – spiega –. La Ciip lamentando il vistoso calo della portata della sorgente di Foce, in seguito agli eventi sismici del 2016, decide di recuperarne acqua per metà dall’invaso di Gerosa e l’altra metà dal Tenna. Gerosa con i suoi oltre 15 milioni di metri cubi invasati, può compensare agevolmente il quantitativo di acqua sottratta. Il prelievo sul Tenna è, invece, insostenibile. I 200 ls (litri al secondo) nell’arco dei sei mesi concessi, portano ad una quantità totale di prelievo di 3 milioni di metri cubi d’acqua. Per fare un paragone, significa prelevare una volta e mezza l’intero lago di San Ruffino. Le portate del Tenna, nel periodo luglio-settembre, sono allarmantimalgrado la presenza della riserva di San Ruffino che, essendo appena il 15% di quella di Gerosa, può affrontare con fatica solo servizio irriguo per gli agricoltori della vallata".

Per confermare la sue tesi, l’ex sindaco elenca alcuni dati forniti dalla Regione, relativi al fiume Tenna nel 2021 nei mesi luglio- settembre: portata minima di 628 ls fino al massimo di 742 ls. A questo si aggiunge la portata minima di acqua prevista dalla legge per consentire vita animale del fiume, ovvero 370 ls. "Ci chiediamo se è ancora possibile fare qualcosa per rimediare – continua Treggiari –. Il presidente della Ciip Alati dice di avere in mano tutte le autorizzazioni. Il percorso del progetto è stato troppo veloce. Nella Conferenza dei servizi per acquisire i pareri, la Provincia di Fermo ha espresso parere favorevole; il Comune di Amandola non ha risposto, determinando l’effetto del silenzio-assenso. Io credo, se c’è la volontà politica, che tutti gli enti di governo del territorio, debbano sedersi intorno ad un tavolo e trovare soluzioni alternative che, vi assicuro, esistono. In caso contrario avremo la responsabilità nei confronti delle generazioni future di aver distrutto un fiume e la sua valle".

a. c.