"Presidente del Consiglio, Terrenzi inadatto"

Alessandrini, dopo la sconfitta alle elezioni, sta lavorando al ricorso da presentare al Tar: "Stiamo raccogliendo tutti i documenti"

Migration

Settimana decisiva per dare il via vero e proprio all’attività amministrativa del sindaco Alessio Pignotti. Stamattina, presenta gli assessori, le persone di fiducia che lo affiancheranno nelle importanti, complesse e corpose incombenze che sono sul tavolo, a partire dalla gestione dei 25 milioni di euro del Pnrr. Sabato (ore 10,30), l’insediamento del nuovo consiglio comunale con proclamazione ufficiale del sindaco. Si saprà stamattina se il toto assessori ha colto nel segno e, soprattutto, sarà svelato l’arcano sull’identità del soggetto di esperienza (per il quale torna sempre in ballo il nome di Norberto Clementi) che affiancherà colleghi di giunta che sono delle new entry.

Anche se la questione è passata in secondo piano, resta aperto la questione Alessandrini e il ricorso al Tar che potrebbe presentare essendo stato escluso dal ballottaggio per un solo voto, peraltro contestato così come altre schede. "Abbiamo tempo ancora un paio di settimane, per presentare il ricorso, stiamo facendo le nostre valutazioni e stiamo raccogliendo elementi utili da allegare", dice Alessandrini che, intanto, sabato siederà sui banchi dell’opposizione, insieme all’altro ex candidato sindaco, Gionata Calcinari e ai quattro consiglieri (due per ognuno).

"Cosa dirò? Non potrò fare altro che rivolgere auguri di buon lavoro al nuovo sindaco", si limita ad anticipare, prima di lanciare una bordata all’ex sindaco Alessio Terrenzi che, fin dall’inizio della campagna elettorale e con maggiore insistenza dopo il voto, veniva indicato come futuro presidente del consiglio comunale. "Visti i comportamenti che ha tenuto prima della campagna elettorale, durante e soprattutto dopo le elezioni, mi chiedo come possa fare il garante dell’intero consiglio comunale. Visto il ruolo che è chiamato a svolgere chi siede su quello scranno – prosegue –, come può svolgere un ruolo super partes nei confronti di tutti i consiglieri?".

Alessandrini sa bene che il presidente viene eletto dall’assise consiliare e che la maggioranza ha i numeri per eleggere Terrenzi, "d’altra parte – conclude Alessandrini – nessuno pretende che venga eletto un consigliere di minoranza". Stando così la situazione, appare improbabile che l’elezione del presidente del consiglio possa avvenire alla prima votazione e all’unanimità. E se il candidato fosse un altro? Un’ipotesi poco gettonata negli ambienti civici ma, se così dovesse accadere forse la votazione sarebbe diversa.

Marisa Colibazzi