Prevenzione, boom di visite

Gli oncologi Acito e Bisonni hanno sottoposto a controlli gratis una quindicina di donne. Oggi il bis

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Prevenzione è una parola che sa di vita, di speranza, di futuro. Arrivare prima su certe malattie vale davvero la salvezza, lo sanno bene all’unità operativa complessa di oncologia, qui il tempo fa sempre la differenza. Per questo il primario Renato Bisonni e l’oncologo Luigi Acito si sono messi a disposizione del Rotary di Porto San Giorgio riviera fermana in collaborazione con la Lega italiana lotta ai tumori, per vivere delle giornate fuori dall’ospedale, sul territorio, a incontrare donne, a parlare di prevenzione del tumore al seno, nel mese di ottobre che è proprio dedicato a questo. "Abbiamo tantissime pazienti, anche giovani, in carico al reparto – spiega Bisonni – chi è arrivato alla diagnosi in maniera precoce ha una qualità della vita alta e una speranza di guarigione altissima. Ci sono donne che sostengono la terapia orale e continuano con la loro vita, senza ricorrere alla chemioterapia. Diverso il caso di chi arriva tardi alla diagnosi di tumore al seno, purtroppo in questi mesi di pandemia molti si sono tenuti lontani dall’ospedale, abbiamo il timore di vedere nel futuro situazioni già compromesse perché è mancata proprio la possibilità di fare prevenzione". Ieri il camper era al mattino in piazza a Fermo, il dottor Acito ha visitato 15 donne e ha parlato loro di come controllarsi da sole per avvertire in tempo segnali e sintomi della malattia: "Nei nostri incontri – prosegue Bisonni – ci rendiamo conto che spesso le donne hanno timore di controllarsi, temono una brutta notizia. In realtà non si deve aver paura, bisogna arrivare in tempo e trovare prima possibile la strada per intervenire". Nel corso delle visite gratuite, per le donne che si sono prenotate, sono emersi anche problemi. Situazioni in cui il tempo fa la differenza. Il camper stamattina è a Porto Sant’Elpidio, tutti pieni gli spazi visita a disposizione, lunga anche la lista di attesa, a testimoniare il bisogno che c’è di prevenzione. Fin qui il volontariato di medici generosi, il passaggio successivo è la mammografia, ma non si può fare in ospedale con l’impegnativa, le agende di radiologia del Murri sono chiuse fino al 2023, i mesi di stop per il Covid pesano sulle liste d’attesa e bisogna prenotare la visita privatamente. Su questo aspetto i medici presenti ieri hanno garantito un confronto con i colleghi della Radiologia.

Angelica Malvatani