Prezzo metano auto, a Lido di Fermo 0,99. Cardinali: "Potevo aumentare ma non l’ho fatto"

L’imprenditore ha una quindicina di distributori nel centro-sud Italia: "La mia fortuna è stata fare un contratto a prezzi bloccati nel 2018 con Eni Gas per l’impianto di Salvano"

Il distributore di Salvano che ha prezzi del metano tra i più bassi d’Italia

Il distributore di Salvano che ha prezzi del metano tra i più bassi d’Italia

Fermo, 9 marzo 2022 - In mezzo al continuo aumento del metano in tutta Italia, alle proteste dei benzinai e alla difficoltà degli automobilisti, c’è una ‘’pecora bianca’’, perlomeno nel nostro territorio. Si tratta di Mauro Cardinali, l’imprenditore fermano che ormai da diversi mesi si distingue per il basso prezzo del carburante nei suoi rifornimenti. Dallo scorso autunno l’aumento dei prezzi non ha in nessun modo toccato Cardinali che riesce a tenere sotto controllo il prezzo dell’idrocarbuto gassoso nei suoi impianti. Sparsa la voce, i suoi distributori sono stati presi letteralmente d’assalto dagli automobilisti che vengono anche da fuori provincia per un pieno causando lunghe code e tempi d’attesa notevoli.

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"La mia fortuna è stata fare un contratto a prezzi bloccati nel 2018 con Eni Gas per il distributore di Salvano – dice Cardinali -. Potevo aumentare i prezzi ma ho voluto andare incontro ai consumatori e tenere un prezzo calmierato per il metano (0,99 euro al kg). Un gesto di umanità e di vicinanza agli automobilisti vessati da un continuo aumento dei prezzi". Cardinali però, che di distributori ne ha una quindicina nel centro-sud Italia, il prezzo di 0,99 al kg lo applica solo a Salvano. Poco più alto a Lido di Fermo (1.35 euro al kg) mentre negli altri distributori anche lui sostanzialmente ha aumentato il prezzo con una media di 1.70/80 al chilo, fino ad arrivare a 2,50 euro nel napoletano.

Lo scorso autunno, il prezzo del metano ha subìto un rialzo a causa di alcune questioni come l’esaurimento di gas nei siti europei e la ripresa produttiva asiatica. Ora, la causa principale è lo scoppio della guerra in Ucraina. "Certamente il conflitto ucraino ha la sua dose di colpe per quanto riguarda la crescita del prezzo del metano – continua Mauro Cardinali -. C’è molta incertezza nei confronti di quello che potrebbe fare Putin e le ipotetiche sanzioni energetiche e sul gas che verrebbero inflitte alla Russia sarebbero drammatiche".

L’aumento di prezzo della materia prima legato alla guerra in Ucraina ha prodotto i primi effetti catastrofici che ha spinto gli automobilisti ad assediare i distributori che espongono ancora prezzi più contenuti, tra cui quello di Cardinali, il quale potrà beneficiare della sua ‘’fortuna’’(come la chiama lui) fino al 20 novembre 2022, termine di scadenza del suo contratto con Eni. Ma la fortuna in ambito imprenditoriale non esiste, semmai si tratta di intuizione. E Mauro Cardinali in questo è sempre stato un passo avanti a tutti.

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