"Pubblico e privato per i tesori della città"

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Uno sguardo alla città di Fermo che stupisce e incanta. Così ha parlato della città Federico Mollicone, responsabile nazionale cultura e innovazione di Fratelli d’Italia, ad accompagnarlo nei luoghi più belli Saturnino Di Ruscio che ha commentato: "Non è solo una visita di cortesia quella dell’onorevole Mollicone, molto concretamente ha fornito indicazioni e contatti con la biblioteca e si è messo già in piedi un cantiere per il futuro. Questa regione e questa provincia non sono state adeguatamente considerate in questi anni, se pensiamo allo sviluppo infrastrutturale siamo stati del tutto ignorati. Metto a disposizione la mia esperienza".

Mollicone ha ribadito: "Fermo è una scoperta di bellezza, ci tornerò coi miei figli, noi siamo per il turismo interno a sostegno della nostra terra. Ci crediamo veramente con centinaia di proposte di Fratelli d’Italia in questo senso". Il parlamentare è anche presidente del comitato del carnevale di Roma, ha raccontato i legami con Cristina di Svezia che a Fermo ha lasciato profondi segni: "Gestire e amministrare una città d’arte in una zona sismica è notevole, qui siete pieni di bellezza e Di Ruscio è molto impegnato nella valorizzazione e nella difesa della città. Il nostro patrimonio va difeso dalla superficialità con cui si considerano i beni culturali abbiamo un progetto per la tutela e la valorizzazione della cultura, abbiamo una visione sussidiaria, ispirata alla Costituzione, che dice che dove lo Stato non riesce ad arrivare deve intervenire il privato per valorizzare i beni culturali e archeologici, la proprietà è dello Stato ma servono gestioni miste pubblico e privato. Ogni euro investito in cultura ne restituisce 1,08, oggi invece l’Italia riduce del 30 per cento gli investimenti in cultura. Nel contesto di emergenza Fratelli d’Italia ha chiesto di far stanziare più soldi per la cultura, sono stati messi soldi per la filiera delle mostre. Bisogna investire su questi territori per farli diventare sempre più belli e attrattivi, non si può scindere la cultura, la tradizione, l’identità, dall’innovazione. Abbiamo la nostra visione e le nostre proposte".

Mollicone ha spiegato come spesso le Marche non siano abbastanza pubblicizzate: " L’identità delle Marche si schiaccia sul manifatturiero e basta. Una promozione internazionale delle Marche serve, manca una percezione come luogo di incanto, d’arte, turismo, di 47 marchi tutelati, una risorsa incredibile che deve essere valorizzata, c’è un problema di comunicazione. Convinciamo gli italiani a vedere il bello qui, cerchiamo sempre l’altrove".

a. m.