Quel traffico di sostanze dopanti scoperto con l’operazione ’Spia’

Una vicenda, quella venuta a galla in questi giorni, che richiama alla mente l’operazione ’Spia’, un’altra indagine dei carabinieri del Nas con la quale era stata sgominata un’organizzazione dedita al commercio illecito di sostanze dopanti e farmaci tradizionali che venivano trafugati dai depositi ospedalieri di Fermo. Il blitz era stato messo a segno nel 2012 dai carabinieri del reparto antidoping dei Nas, con il supporto dei colleghi della Compagnia di Fermo, ma era stato il frutto di una lunga e complessa indagine che aveva fatto scattare provvedimenti di custodia cautelare nei confronti di alcuni infermieri del Murri, un addetto alla farmacia ospedaliera, un magazziniere e diversi atleti, ciclisti, maratoneti e dirigenti di società sportive. Gli indagati erano finiti sotto processo con le accuse a vario titolo di associazione a delinquere, peculato e commercio illecito di sostanze dopanti e farmaci tradizionali, oggetto di furto e ricettazione. L’indagine aveva fatto emergere un canale di distribuzione di farmaci, sia ad azione anabolizzante che ad effetto terapeutico tradizionale, gestito principalmente da sei persone, che si occupavano, con ruoli distinti, dell’approvvigionamento dei medicinali e della loro successiva distribuzione mediante un consolidato network imperniato sulla conoscenza diretta. Alcuni degli arrestati, grazie anche al ruolo ricoperto presso le strutture sanitarie pubbliche, sottraevano medicinali dalla farmacia aziendale e dalle dispense ospedaliere di reparto, nascondendo gli ammanchi con la falsificazione dei documenti clinici e dei registri di consumo dei medicinali. Uno degli infermieri, con il supporto di un impiegato, provvedeva anche alla ricerca di clienti e alla vendita illegale dei prodotti sottratti.

fab. cast.